La Calabria si appresta a ricevere un significativo incremento del personale medico grazie all’arrivo di 70 professionisti sanitari cubani entro la fine di luglio. Questo nuovo gruppo si unirà ai 274 colleghi che già prestano servizio nelle strutture ospedaliere e sanitarie delle province di Cosenza, Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria. Il flusso in arrivo rappresenta il secondo contingente di un accordo complessivo che prevede l’ingaggio di 497 medici cubani, stipulato tra la Regione Calabria e la Comercializadora de servicios médicos cubanos, società controllata dal governo cubano.
L’intesa sottoscritta assicura la permanenza dei medici stranieri fino al 2025, con l’obiettivo di rafforzare un sistema sanitario regionale che da vent’anni versa in condizioni critiche. La carenza di personale medico e infermieristico, la gestione deficitaria dei pronto soccorso e la chiusura o il ridimensionamento di numerosi presidi sanitari hanno aggravato la situazione, culminata in un debito di 3 miliardi di euro e una riduzione del 60% dei posti letto negli ultimi due decenni. Di conseguenza, migliaia di cittadini sono costretti annualmente a cercare cure mediche al di fuori della regione, anche per trattamenti ordinari.
Nonostante il commissariamento del sistema sanitario regionale avviato 17 anni fa, i problemi persistono, aggravati dall’infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti e negli incarichi pubblici, come evidenziato da numerose inchieste giudiziarie. Questa situazione ha reso particolarmente arduo il processo di riforma e miglioramento.
L’ingaggio dei medici cubani è stato reso possibile attraverso accordi internazionali che permettono allo Stato e alle regioni di organizzare missioni sanitarie sul territorio nazionale. Cuba vanta una lunga esperienza in tali missioni, avviate fin dagli anni ’60 e spesso dirette verso nazioni in via di sviluppo. La competenza medica cubana, riconosciuta per l’alta qualità e la preparazione del personale, è stata particolarmente ricercata durante la pandemia, generando per l’isola entrate stimate intorno ai 6 miliardi di dollari nel solo 2021.
I medici cubani in Calabria hanno superato il semplice compito di colmare le lacune lasciate dalla mancanza di medici locali, partecipando attivamente in chirurgia e contribuendo a mantenere operativi i reparti critici, inclusi quelli di terapia intensiva, e lavorando nei reparti pediatrici.
Anche la Lombardia ha intrapreso iniziative simili, stipulando accordi per il reclutamento di personale sanitario dall’estero, in particolare infermieri provenienti da Argentina e Paraguay. Sebbene inizialmente fosse previsto un limite massimo di 500 infermieri, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha annunciato che la regione non porrà vincoli numerici. L’obiettivo è quello di firmare un nuovo accordo con il Paraguay entro luglio, per organizzare selezioni durante l’estate e garantire l’arrivo dei primi gruppi di infermieri entro la fine dell’anno. Bertolaso ha dichiarato che si prevede di integrare tra i 2.500 e i 3.000 infermieri in più nelle strutture sanitarie regionali, con particolare attenzione alle case di comunità.