Una storia che riporta agli anni più bui dalla storia del nostro paese e perciò ricca di misteri. Le ipotesi sulle cause della scomparsa di Emanuela Orlandi sono state le più varie dal rapimento collegato al terrorismo internazionale, alla scoperta di alcuni segreti legati ai soldi della mafia, ad una violenza sessuale all’interno della Santa Sede. Ora si fa strada una nuova pista: quella che porta allo zio di Emanuela, Mario Meneguzzi (oggi defunto) l’uomo che per la famiglia Orlandi inizialmente mantenne i rapporti, telefonicamente, con le persone che sostenevano di aver sequestrato la ragazza. Secondo quanto riportato da Enrico Mentana durante la conduzione del TGLa7, i primi a dare la notizia, la procura Vaticana avrebbe consegnato un nuovo fascicolo alla procura di Roma in cui si aprirebbe questo nuovo scenario. Un carteggio risalente al settembre 1983 svela infatti una nuova pista. Quando della 15enne figlia di un messo pontificio e cittadina vaticana non si hanno notizie da tre mesi l’allora segretario di Stato Agostino Casaroli scrive un messaggio per posta diplomatica a un sacerdote inviato in Colombia da Wojtyla. Il destinatario della missiva viene interpellato su una circostanza specifica della quale è a conoscenza perché il sacerdote è stato confessore degli Orlandi.
Casaroli chiede conferma del fatto che Natalina, sorella maggiore di Emanuela, gli ha rivelato di essere stata molestata dallo zio Mario. L’uomo è il marito di Lucia Orlandi, sorella di Ercole padre di Emanuela.
Ad ogni modo Casaroli riceva la conferma di questo episodio, sul quale era stato sollecitato da ambienti investigativi romani: “Sì, è vero, è la replica che arriva da Bogotà, Natalina è stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio, me lo confidò terrorizzata: le era stato intimato di tacere oppure avrebbe perso il lavoro alla Camera dei Deputati dove Meneguzzi, che gestiva il bar, la aveva fatta assumere qualche tempo prima”.
Nel frattempo da quello che emerge Mario Meneguzzi era anche un uomo facente parte, o vicino, al Sisde i servizi segreti militari italiani. Il mistero si infittisce sempre di più e i punti poco chiari della vicenda, che vede coinvolti tutti i principali poteri occulti del nostro Paese, restano moltissimi.