Quando la toppa è peggiore del buco

Il sistema carcerario britannico è in sovraffollamento per via dei crimini violenti effettuati dalle gang di immigrati illegali. I laburisti hanno dunque deciso di procedere con una vasta scarcerazione: scatenando il caos nel Paese.

In Gran Bretagna, le autorità hanno intrapreso misure drastiche per fronteggiare il crescente sovraffollamento delle carceri, avviando il rilascio anticipato di centinaia di detenuti. Secondo quanto riportato, fino a 1.750 prigionieri sono stati scarcerati nelle ultime ore in seguito all’adozione di un piano di emergenza varato dal Ministero della Giustizia, mirato a creare nuovi spazi all’interno delle strutture penitenziarie ormai al collasso.

Il piano, concepito per liberare fino a 5.500 posti all’interno delle prigioni, è stato implementato a seguito del raggiungimento di un numero record di detenuti. La scorsa settimana, infatti, la popolazione carceraria ha toccato quota 88.500, una cifra mai vista prima che ha portato quasi tutte le carceri a operare oltre i propri limiti. L’emergenza in corso ha costretto le istituzioni a cercare soluzioni immediate per evitare il tracollo del sistema penitenziario.

L’iniziativa del governo prevede che i detenuti che stanno scontando pene inferiori a cinque anni saranno rilasciati una volta completato il 40% della loro condanna, invece del consueto 50%. Questa nuova regola è stata introdotta nel quadro delle misure straordinarie e dovrebbe permettere di ridurre la pressione nelle carceri. A partire dal 22 ottobre, il piano sarà esteso anche a coloro che stanno scontando pene superiori ai cinque anni. Tuttavia, questo provvedimento ha sollevato numerosi timori da parte di organizzazioni di beneficenza e operatori del settore, i quali hanno espresso preoccupazioni per le possibili ripercussioni sociali di tali rilasci.

Gli esperti avvertono che le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare donne e bambini, potrebbero diventare vittime indirette di queste misure emergenziali. Inoltre, gli specialisti nel campo della riabilitazione dei detenuti hanno sottolineato il rischio che rilasci così affrettati possano compromettere i percorsi di reintegrazione e riabilitazione dei prigionieri, con il rischio di un incremento della recidiva.

Un altro aspetto critico sollevato dall’ispettore capo delle carceri, intervistato dalla BBC, riguarda la questione dell’alloggio per i detenuti liberati. La sua preoccupazione principale è che molti di questi ex detenuti potrebbero non avere un luogo dove andare dopo il rilascio, esponendoli al rischio di diventare senzatetto. L’accesso a una sistemazione sicura è considerato essenziale per garantire una reintegrazione efficace nella società e per prevenire nuove situazioni di marginalità sociale.

Nonostante le critiche, il Segretario alla Giustizia, Shabana Mahmood, ha difeso con fermezza la scelta del governo, spiegando che il sistema carcerario era sull’orlo del collasso.”Abbiamo ereditato un sistema in condizioni disastrose”, ha dichiarato Mahmood, aggiungendo che questa era l’unica opzione praticabile per evitare un fallimento completo del sistema giudiziario penale. Mahmood ha inoltre sottolineato che senza queste misure emergenziali, il rischio sarebbe stato il blocco totale delle attività penitenziarie, con conseguenze gravi per la sicurezza pubblica e l’ordine sociale.

Il problema del sovraffollamento delle carceri in Inghilterra e Galles non è nuovo, ma l’attuale situazione rappresenta una delle sfide più difficili affrontate dal sistema penitenziario negli ultimi anni.

Il governo dovrà ora confrontarsi con il compito di trovare soluzioni a lungo termine per evitare che si ripeta una crisi simile in futuro, primo fra tutti fermare l’immigrazione illegale e rimpatriare tutti i migranti irregolari.

Intanto, il dibattito rimane acceso, con molti che chiedono riforme strutturali profonde per affrontare la questione del sovraffollamento garantendo però al contempo la sicurezza pubblica.

 

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