Torino ricorda i suoi campioni

Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta”. Queste le parole di Indro Montanelli, pronunciate il 4 maggio del 1949, giorno della scomparsa dei campioni d'Italia.

Oggi sono passati esattamente settantaquattro anni da quando a Superga finì il sogno del Grande Torino. Numerosi i tifosi saliti oggi al Colle di Superga per celebrare la ricorrenza della tragedia di Superga, Alle 12.15, in piazza Tancredi Galimberti è stato anche dedicato un parco pubblico allo storico capitano granata Valentino Mazzola, nel pomeriggio, alle 17.03, nel minuto esatto in cui avvenne lo schianto dell’aereo, si è celebrata la Santa Messa nella Basilica di Superga, alla presenza di tutta la squadra, dello staff tecnico e della dirigenza al completo. Al termine, circa un’ora dopo, Alessandro Buongiorno, giovane bandiera e tifoso granata fin da bambino ha letto i nomi dei trentuno caduti di quella giornata fatale. La Mole nel frattempo già ieri sera si è tinta coi colori granata. Il 4 maggio Torino diventa la capitale del calcio mondiale, nel giorno che la Fifa ha istituito come la giornata mondiale del calcio proprio in nome di quello che fu il Grande Torino, una delle squadre più forti di tutti i tempi a livello globale. 

Tutti  i tifosi del Toro conoscono a memoria fin da bambini  i nomi dei giocatori del Grande Torino che il 4 maggio 1949 perirono nella tragedia di Superga: Valerio Bacigalupo, Aldo e Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Julius Schubert.

Ma la leggenda del Grande Torino non è solo nel suo drammatico epilogo: è una storia di grandi vittorie, di 5 scudetti consecutivi con l’interruzione della seconda guerra mondiale (1943, ’46, ’47, ’48, ’49).

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