Tra Sabato e Domenica a New Delhi si riunirà il G20 e “darà l’idea del potenziale dell’India” per riprendere le parole del Presidente Indiano Narendra Modi che lo ha ripetuto più volte in questi mesi.
Il vertice dei leader del gruppo delle 20 economie più forti al mondo, che dovrebbe segnare la consacrazione di un anno in cui l’India ha superato la Cina per popolazione e per la crescita della sua economia sarà però segnato, ancor più di prima, dalla divisione netta tra BRICS e occidente, con i leader di Russia e Cina che non parteciperanno, venendo sostituiti dai rispettivi ministri degli esteri, per evitare di incontrare i leader occidentali in prima persona.
I Brics, freschi dei successi del loro recente vertice in Sudafrica, stanno procedendo ad espandere il loro blocco e ad avviare il processo di de-dollarizzazione proseguendo oramai una politica estera ed economia completamente indipendente rispetto al dettato occidentale.
Non è un caso che recentemente una delegazione cinese ha visitato la Mariupol Russa, il Brasile ha acquistato petrolio dalla Russia (non avveniva dal 2016) ed l’India da sempre sostenga la politica estera russa e la sua industria della difesa con imponenti commesse o prodotti co-sviluppati tra Russia e India.
Proprio per questo le richieste occidentali, oramai stucchevoli, di “condannare l’aggressione russa all’Ucraina” difficilmente troveranno spazio in un G20 in cui il padrone di casa Narendra Modi ha persino rifiutato di invitare il Presidente Ucraino Zelensky come avevano richiesto Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea.
Altro aspetto che accrescerà l’influenza di Russia, India e Cina è lo stupefacente risultato diplomatico dato dal fatto che l’ Unione africana entrerá ufficialmente nel G20 come membro permanente, proprio dopo le proteste anti-colonialiste e anti-francesi che hanno portato la quasi totalità dei governi dell’Africa ad essere stretti alleati della Russia.
Aprendo la prima sessione del summit, il primo ministro indiano Narendra Modi ha invitato il presidente dell’Unione africana Azali Assoumani a prendere posto come membro permanente del G20. L’annuncio è stato salutato dall’applauso dei leader.
Anche il nostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni si recherà a New Delhi per partecipare al summit, che per la prima storica volta rischia di concludersi senza una dichiarazione finale congiunta, proprio per il rifiuto del sostegno al Governo di Kiev di gran parte dei paesi del G20.