Un tragico evento ha sconvolto la capitale americana nella giornata di ieri. Un giovane soldato dell’aeronautica americana, Aaron Bushnell, di 25 anni, si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana in segno di protesta contro il genocidio in corso in Palestina.
In un video straziante pubblicato sui social media prima del suo gesto estremo, Bushnell ha dichiarato: “Non sarò più complice del genocidio. Sto per intraprendere un atto di protesta estremo, ma, rispetto a quello che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale.”
Le immagini del giovane avvolto dalle fiamme hanno fatto il giro del mondo, scatenando un’ondata di indignazione e dolore. Bushnell è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche, ma purtroppo è deceduto poco dopo a causa delle gravi ustioni riportate.
La morte di questo giovane soldato rappresenta una tragedia immensa, ma il suo sacrificio estremo rappresenta senza dubbio un atto di accusa contro la brutalità e l’oppressione che affliggono tutti i popoli oppressi dal dominio occidentale con i Palestinesi che in questo momento stanno subendo le conseguenze più gravi di tutti con oltre 27.000 civili uccisi, di cui la grande maggioranza sono purtroppo donnne e soprattutto bambini.
L’episodio si è verificato al numero 3500 di International Drivee Northwest, il centro del quartiere diplomatico della Capitale. L’uomo si è presentato all’entrata dell’ambasciata, il personale della sicurezza gli ha domandato se necessitasse di qualcosa, ma lui a un certo punto si è dato fuoco. I vigili del fuoco della Capitale americana in un messaggio sul social network “X” hanno specificato di essere intervenuti alle 13:00 (ora locale) per una “segnalazione di una persona in fiamme davanti all’ambasciata israeliana”. Quando sono giunti, gli agenti del Secret Service (la polizia statunitense che protegge i politici americani, i capi di Stato ospiti e in generale i funzionari) avevano già spento l’incendio. Nonostante il tempestivo trasporto in ospedale il militare è morto per le ustioni riportate.
povero pazzo
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