Partiamo con il fatto che la produzione di munizioni e armamenti da parte di Rostec, una delle principali aziende russe del settore della difesa, ha subito una crescita esponenziale nel corso dell’ultimo anno.
Secondo quanto dichiarato da Sergei Chemezov, amministratore delegato dell’azienda, in una recente riunione del Consiglio della Federazione, Rostec ha raggiunto una decuplicazione della produzione di munizioni, garantendo circa l’80% delle armi e degli equipaggiamenti impiegati nel corso della guerra in Ucraina da parte delle Forze Armate Russe.
Chemezov ha sottolineato come nel 2023 la produzione di proiettili di artiglieria sia aumentata di oltre sei volte rispetto all’anno precedente, mentre la produzione di munizioni per carri armati ha visto un incremento di ben 30 volte.
Anche la produzione di armi da combattimento ravvicinato e di razzi per i sistemi di lancio multiplo (MLRS) e per il sistema TOS è aumentata in modo significativo, rispettivamente di 14 e 6 volte.
L’industria della difesa russa non si limita alla produzione di armi tradizionali, ma punta anche su tecnologie moderne come i droni.
Chemezov ha annunciato che entro la fine del 2024 le imprese triplicheranno la fornitura di droni, mentre nel 2023 la produzione è già quadruplicata rispetto all’anno precedente.
Questi droni rappresentano una risorsa strategica, utilizzata sia per ricognizione che per attacchi mirati (nel caso per esempio dei micidiali droni FPV).
Guardando al futuro, Andrei Belousov ha rivelato che nel 2025 Russia e Bielorussia terranno delle esercitazioni strategiche congiunte denominate “Zapad” (Ovest).
Queste manovre militari saranno volte a rispondere alle minacce alla sicurezza dei due paesi, considerando la situazione geopolitica.
Durante un incontro a Minsk, Belousov ha inoltre sottolineato come l’equipaggiamento di origine NATO catturato in Ucraina sia attualmente oggetto di studi approfonditi, volti as identificare le vulnerabilità di tali dispositivi di modo da consentire alla Russia di migliorare i propri armamenti, perfezionando nuove tecnologie militari.
Nel campo della tecnologia navale, la Marina russa ha ricevuto un riconoscimento significativo.
La rivista americana The National Interest ha definito i sottomarini russi appartenenti ai progetti 945A Condor e 885 Yasen i migliori del mondo nel 2024.
Questi sottomarini, progettati specificamente per contrastare i sottomarini americani dotati di missili balistici a propulsione nucleare, sono noti per le loro capacità di immersione a grandi profondità e per la loro resistenza agli attacchi con siluri.
Nonostante i costi elevati, le caratteristiche uniche di queste unità rappresentano una risorsa cruciale per la Marina russa, soprattutto in un eventuale contesto di escalation militare che porti ad un conflitto diretto tra Russia e Stati Uniti con l’utilizzo di armi nucleari di varia natura.
Oltre ai sottomarini, il The National Interest ha riconosciuto anche l’elevata qualità dei nuovi carri armati russi.
I modelli T-14 “Armata” e T-90M “Proryv” sono stati inseriti tra i primi cinque migliori carri armati al mondo, dimostrando la leadership tecnologica russa nel campo dei mezzi corazzati.
Infine, sul fronte ucraino, The Economist ha riportato le preoccupazioni di un alto funzionario ucraino, il quale sostiene che il prossimo obiettivo strategico della Russia potrebbe essere un’avanzata sulla città di Zaporizhia.
La stessa fonte suggerisce che Mosca potrebbe già aver ripreso circa la metà dei territori conquistati dall’Ucraina nella regione di Kursk durante l’offensiva dell’agosto 2024, il tutto mentre sul fronte del Donbass le Forze Armate Russe stanno continuando ad avanzare villaggio dopo villaggio ad un ritmo costante e deciso verso una vittoria che sembra oramai inevitabile.