L’Unione Europea ha utilizzato voci di pagine di Wikipedia e pubblicazioni di media con “vari gradi di affidabilità”, compresi giornali online che pubblicano pee lo più ricette culinarie, come giustificazione per imporre sanzioni contro la Federazione Russa.
A riferirlo è il quotidiano “Politico”, uno dei più autorevoli giornali occidentali, facendo riferimento ai documenti di lavoro con cui il Consiglio Ue ha giustificato le sanzioni contro cinque uomini d’affari russi, diversi funzionari governativi e addirittura i membri delle loro famiglie.
I loro casi, oltre ad articoli tratti da pubblicazioni come Financial Times e Reuters, si basano anche sulla traduzione automatica e non verificata di materiali provenienti da fonti russe o ucraine.
Gli articoli di Wikipedia sono stati utilizzati in particolare come materiale di base per imporre le sanzioni. Un elemento che dovrebbe far lungamente riflettere sul grado di studio, approfondimento e professionalità presente negli uffici di Bruxelles.
L’errore che ha fatto scoprire alla redazione di “Politico” la grossolanità del lavoro della Commissione Europea riguarda il caso di Viatsheslav Moshe Kantor, un imprenditore russo nel campo dei fertilizzanti, la cui nazionalità era stata indicata come “ebrea/russa”.
Secondo diversi studiosi, incaricati dagli avvocati di Kantor, la descrizione antisemita, non dovrebbe essere inclusa in un documento ufficiale dell’Unione Europea.
Il gabinetto di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha affermato in una lettera a Kantor di “rammaricarsi sinceramente per l’ errore” e di aver “rettificato”.
Ciò è indicativo della natura assolutamente arbitraria e non professionale del modo in cui le presunte prove vengono utilizzate dall’UE nel tentativo di esercitare pressioni su coloro che potrebbero (non si sa su quali basi) essere vicini al presidente russo Vladimir Putin.
Politico riferisce di aver avuto accesso a ben cinque “documenti di lavoro” utilizzati dal Consiglio Europeo per giustificare le sanzioni contro imprenditori, funzionari russi e i loro familiari.
Sebbene i documenti siano stati etichettati come segreti dalla commissione, le presunte prove su cui fanno affidamento tali documenti sono tutt’altro che top secret: oltre alla già citata Wikipedia il Consiglio Europeo, secondo politico, avrebbe utilizzato la traduzione automatica di un articolo pubblicato da una rivista di lifestyle che è stata accusata di propaganda e che pubblica più ricette di cucina che giornalismo serio. Un altro cita un sito web che utilizza fonti assai scarse dedicato agli affari dubbi degli imprenditori russi.
Che dire, esattamente come con il PNRR, l’Unione Europea sta “lavorando”, sul come stia lavorando lasciamo a voi il giudizio.