Il ritorno di Farage?

Il fallimento dei Conservatori ha costretto l'uomo della Brexit al ritorno in campo

In una svolta sorprendente, Nigel Farage, la figura politica britannica notoriamente associata alla campagna per la Brexit, ha dichiarato la sua intenzione di concorrere per un posto al Parlamento nelle imminenti elezioni del 4 luglio.

Questa mossa contraddice le sue precedenti affermazioni, in cui escludeva una candidatura per mancanza di tempo adeguato alla preparazione.

Solo dieci giorni fa, Farage aveva infatti escluso la possibilità di una sua candidatura, citando le sei settimane a disposizione come insufficienti per organizzare una campagna elettorale efficace.

La decisione del Primo Ministro Rishi Sunak di indire elezioni anticipate a luglio aveva già scosso il panorama politico, evidenziando le difficoltà dei conservatori moderati nel post-Brexit, che non sono stati in grado di guidare la Gran Bretagna in maniera efficace avendo paura delle proprie stesse politiche.

Fondatore del partito Reform UK, Farage è stato una figura chiave nel movimento che ha portato al referendum del 2016, risultando nella storica uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il cambio di rotta è avvenuto dopo incontri con cittadini che lo esortavano a candidarsi. Nonostante i sette tentativi falliti in passato, Farage si appresta all’ottavo assalto a un seggio parlamentare.

Indipendentemente dalle decisioni di Farage, il suo partito, Reform UK, ha annunciato che presenterà candidati in ogni circoscrizione elettorale. I sondaggi attuali suggeriscono una potenziale raccolta di voti tra il 12 e il 14 percento, segno di un crescente desiderio di rinnovamento politico e di un approccio sovranista tra gli elettori britannici.

La candidatura di Farage rappresenta un potenziale catalizzatore per un dibattito più ampio sulla direzione futura del Regno Unito.

Con la Brexit ormai alle spalle, il paese si trova a dover sfruttare la propria sovranità al meglio senza avere paura di farlo. Farage e il suo partito sembrano pronti a sfruttare questo momento di transizione, proponendo una visione politica che promette di ridisegnare il tessuto socio-politico britannico.

Bisogna infatti ricordare a tutti i politici che nel cercare di fare contenti tutti, rimangiandosi le proprie idee e le proprie promesse, si finirà per non fare contenti mai nessuno.

Il tempo dei moderati, spaventati dalla loro stessa ombra, dopo decenni di insuccessi è finito.

È arrivato il tempo dei riformisti conservatori. Farage ha già ottenuto grande risultato della Brexit, ma ha lasciato campo largo ai politici tradizionali nel gestirla, figure pubbliche che hanno fallito, ed è giunto ora dunque il momento per lui di finire il lavoro che lui stesso ha iniziato.

 

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