Il terrorismo torna a colpire la Russia

Alcuni militanti dello Stato Islamico hanno scatenato una rivolta all'interno del carcere di Rostov

 

In un drammatico sviluppo riportato da numerosi media russi, le forze speciali hanno fatto irruzione in un penitenziario situato a Rostov, nel sud della Russia, vicino al Mar Nero. L’azione ha portato alla morte di sei detenuti affiliati all’ISIS, che avevano preso in ostaggio due guardie carcerarie.

Secondo le ricostruzioni, i detenuti sono fuggiti dalle loro celle durante la notte, abbattendo le sbarre delle finestre e calandosi dai piani superiori del carcere. Uno di loro è caduto durante la discesa, riportando la frattura di un braccio. Dopo aver abbandonato le celle, si sono radunati nel cortile del penitenziario e hanno preso in ostaggio prima un giovane ispettore, Viktor Konchakov, di 23 anni, e successivamente il capo del dipartimento operativo del servizio penitenziario federale per la regione di Rostov, Alexander Bogma.

Fortunatamente, entrambi gli ostaggi sono stati liberati illesi. Filmati condivisi su vari canali Telegram mostrano le forze speciali entrare nel carcere, seguiti poco dopo da colpi di arma da fuoco. I negoziati con i terroristi, che avevano sequestrato l’istituto di custodia cautelare a Rostov sul Don, si sono rivelati infruttuosi, costringendo le forze di sicurezza a lanciare un assalto.

“Abbiamo eliminato i criminali”, ha dichiarato il servizio penitenziario federale russo in un comunicato citato dall’agenzia di stampa Interfax.

L’incidente ha suscitato reazioni immediate da parte delle autorità. Il deputato della Duma di Stato, Alexander Khinshtein, ha espresso severe critiche verso il sistema penitenziario russo, attribuendo l’accaduto alla mancata prevenzione dell’estremismo e alla diffusione di ideologie distruttive all’interno del sistema FSIN. Ha inoltre sottolineato che i detenuti condannati per tentativi di attacco terroristico erano riusciti a ottenere telefoni cellulari all’interno del carcere.

“In precedenza, avevo richiamato l’attenzione sulla problematica della sicurezza nei penitenziari. Data l’urgenza della minaccia terroristica, è essenziale intensificare il lavoro in questa direzione. La direzione del Servizio penitenziario federale dovrà trarre le opportune conclusioni, e molti dovranno rispondere delle loro responsabilità”, ha scritto Khinshtein sul suo canale Telegram.

Questo episodio solleva interrogativi sulla gestione dei detenuti affiliati a organizzazioni terroristiche. L’assalto delle forze speciali, sebbene necessario per garantire la sicurezza degli ostaggi, sottolinea la necessità di riforme urgenti nel sistema penitenziario per prevenire simili crisi in futuro, evidenziando inoltre tutte le difficoltà provenienti dall’ immigrazione islamica che crea evidenti problemi anche in una società aperta e multiconfessionale come quella russa.

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