Le nuove sfide del governo dopo la pausa estiva

Dall'ufficializzazione di Fico a Commissario Europeo al nodo della cittadinanza agli immigrati, al rientro dalle vacanze estive Meloni si ritroverà a guidare un governo non più così coeso.

Il Movimento 5 Stelle sta facendo pressione affinché il Senato metta in calendario la discussione sulla proposta di legge riguardante lo ius scholae, un provvedimento che punta a estendere la cittadinanza ai bambini e ragazzi di origini straniere nati o cresciuti in Italia.

Le forze della sinistra liberale, rappresentate principalmente da Alessandra Maiorino del Movimento 5 Stelle e Alessandro Zan del Partito Democratico, hanno espresso forti critiche e pressioni verso il vicepremier Antonio Tajani.

Quest’ultimo, infatti, avrebbe ridimensionato l’importanza della legge sullo ius scholae, nonostante inizialmente l’avesse sostenuta, cedendo apparentemente alle pressioni degli alleati di governo.

Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha preso posizione sull’argomento, accusando Tajani di aver cambiato idea sull’iniziativa legislativa, sottolineando così una presunta mancanza di coerenza.

La discussione su questo tema potrebbe rappresentare un banco di prova significativo per la tenuta della maggioranza di centrodestra.

Infatti, dopo la pausa estiva, il governo dovrà affrontare diverse questioni cruciali e Tajani, pur considerando lo ius scholae non una priorità immediata, ha dichiarato che lo porterà comunque all’attenzione della coalizione.

Questo potrebbe sollevare ulteriori tensioni all’interno della compagine governativa, costringendo i leader della maggioranza a confrontarsi su un tema tanto delicato quanto divisivo.

Nel frattempo, l’esecutivo è alle prese con un’altra questione di rilievo: la possibile nomina di Raffaele Fitto come Commissario Europeo. Fitto, che vanta un notevole curriculum sia a livello europeo che nel ruolo di ministro, sembra essere il candidato favorito per rappresentare l’Italia in seno alla Commissione Europea.

Tuttavia, l’Italia non ha ancora formalizzato la sua scelta, rimanendo uno dei pochi paesi dell’Unione a non aver comunicato ufficialmente il nome del proprio candidato.

L’eventuale nomina di Fitto aprirebbe un nuovo scenario all’interno del governo italiano, che dovrà decidere come riassegnare le deleghe attualmente in capo al ministro per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tra le opzioni sul tavolo, vi è la possibilità di affidare le sue competenze a un tecnico, oppure di distribuire i compiti tra diversi sottosegretari o ministri. In ogni caso, la decisione dovrà essere presa con una certa urgenza, poiché il governo mira a proseguire senza intoppi nell’attuazione del Pnrr, un obiettivo cruciale per il futuro economico del Paese.

Questi temi stanno mettendo alla prova la capacità di coesione e di leadership della maggioranza governativa, chiamata a trovare un equilibrio tra le diverse sensibilità con Forza Italia che come sempre appare infida e inaffidabile come alleato della coalizione di centro destra.

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