Artem Uss: la fuga che beffa gli Stati Uniti

L'imprenditore russo, figlio del governatore della Siberia, è evaso dai domiciliari ed è riuscito a raggiungere Mosca dove ha ringraziato il Presidente Vladimir Putin.

“Il tribunale italiano, sulla cui imparzialità inizialmente contavo, ha dimostrato la sua chiara partigianeria politica e di essere pronto a piegarsi alle pressioni delle autorità statunitensi”, queste le prime dichiarazioni di Artem Uss. Una posizione ben comprensibile e difficile da smentire innanzi ai fatti della cronaca politica e giudiziaria recente.

Gli Sati Uniti lo avevano accusato di aver violato l’embargo nei confronti del Venezuela contrabbandando petrolio verso Cina e Russia, frode bancaria, riciclaggio e – soprattutto – esportazione illegale di tecnologie militari dagli Usa alla Russia. Su richiesta americana Uss era dunque stato arrestato e posto ai domiciliari, in attesa di estradizione. La vigilanza era affidata ai carabinieri di Basiglio, piccolo centro nella provincia di Milano, che lo controllavano a casa ogni 72 ore.

Quella che ha coinvolto Artem Uss pare essere una magistrale esfiltrazione condotta da agenti operativi con tecniche degne di un film di James Bond. Secondo le prime ricostruzioni diversi uomini, dotati di macchine sportive e passaporti falsi hanno contribuito a portare in salvo l’imprenditore russo in meno di 24 ore dal via libera all’estradizione negli Stati Uniti. Non appena è scattato l’allarme diversi caccia della Nato si erano alzati in volo nel tentativo di intercettare Uss, ma invano. Il russo stava sfrecciando a tutta velocità via terra verso il confine sloveno, sfuggendo alle ricerche dell’intelligence occidentale.

Nelle ultime ore si è fatto sentire anche il padre del quarantenne, l’influente governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk Krai Alexander Uss: “sono solo contento che mio figlio Artem sia tornato a casa. E per questo ringrazio Vladimir Putin: non è solo il nostro presidente, è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso”. E ancora: “Il nostro Paese ha molti amici e persone oneste che lo sostengono e che al momento giusto sono pronte ad aiutare. So di cosa parlo”.

Il governo italiano rimane in silenzio, imbarazzato, ma probabilmente sornionamente complice. Le pressioni americane in ogni settore rimangono sempre formalmente eseguite, ma i malumori nei confronti delle continue imposizioni Usa rimangono sempre molto forti.

In ogni caso restano moltissimi gli interrogativi e i misteri intorno alla vicenda di Artem Uss. “Penso sempre più che eventi così incredibili possano avvenire solo per volontà di Dio”, ha detto il padre di Uss. Pochi giorni prima il figlio aveva affidato all’agenzia di stampa russa “Ria Novosti” le sue prime parole dopo l’esfiltrazione dall’Italia: ”In questi giorni particolarmente drammatici, persone forti e affidabili sono state con me. Grazie a loro.

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