Attentato terroristico a San Pietroburgo: la pista Ucraina dietro il massacro di civili

Ucciso Maxim Yuryevich Fomin (Vladlen Tatarsky), corrispondente di guerra favorevole all' "operazione militare speciale". Oltre 30 i feriti, di cui 24 ricoverati in ospedale.

L’attentato è avvenuto in un caffè di San Pietroburgo, ritrovo abituale della community del military-blogger e dei patrioti Russi che sostengono l’ operazione bellica in corso.   A rimanere ucciso il giornalista Maksim Fomin, alias Vladlen Tatarsky. Il vile attacco terroristico “è stato pianificato dai servizi segreti ucraini”. Lo ha detto il Comitato nazionale antiterrorismo russo, citato dall’agenzia Ria Novosti.

Maksim Fomin era amatissimo e seguitissimo sui social con un canale Telegram che contava oltre 560.000 iscritti. Obiettivo, lucido e imparziale come ogni buon corrispondente dovrebbe essere non aveva mai nascosto la verità sulla difficile situazione al fronte, criticando anche gli errori e le sviste della leadership militare russe. Critiche costruttive che hanno permesso alla Federazione Russa di migliorare alcune criticità incontrare lungo l’ impervio percorso del conflitto in Ucraina. Proprio per questo il Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin ha deciso di decorarlo postumo con l’ “Ordine del Coraggio” per il coraggio e il valore manifestati durante il servizio”, si legge in un decreto pubblicato in serata, secondo quanto riporta Interfax.

Secondo i primi elementi comunicati, “alle 18:13 locali, la polizia del distretto di Vasileostrovskiï ha ricevuto informazioni su un’esplosione in un caffè sull’argine Universitetskaïa, al numero 25”. Secondo i dettagli forniti alla Tass dalla procura locale, l’esplosione è avvenuta nel caffè “Street Food Bar No. 1” situato lungo la Neva, non lontano dal centro storico di San Pietroburgo. A causare l’ esplosione, secondo le prime indagini degli inquirenti, l’ esplosione di una statuetta consegnata al giornalista da una ragazza. Una certa “Nastya”.

La ricostruzione della polizia dei tragici momenti hanno individuato l’ autore dell’ infame gesto in Darya Trepova una 26enne pietroburghese che, secondo gli inquirenti, aveva contatti sia in Ucraina che con l’ organizzazione filo-occidentale di Aleksej Navalny.

Si tratta del secondo assassinio sul suolo russo di una figura pubblica che supportava le forze armate russe impiegate in Ucraina dopo quello di Daria Dugina, amica del blogger recentemente scomparsa in circostanze simili.

La sospettata ha confessato alle autorità di aver consegnato al blogger la statuetta fatale. Verrà ora trasferita a Mosca sotto il controllo delle autorità.

Maxim Yuryevich Fomin (Vladlen Tatarsky), lascia una moglie e tre figli. Molti i messaggi di cordoglio dai colleghi e dal mondo militare, politico e istituzionale russo.

Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner, ha promesso di dedicare alla memoria del giornalista la presa della città di Bakhmut, luogo oramai divenuto simbolo dell’ efferatezza dei combattimenti da oramai 7 mesi.

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