Zelensky: “Bakhmut decisiva, non un passo indietro”

Il presidente ucraino ha rilasciato una lunga intervista all'Associated Press durante la quale ha evidenziato per la prima volta tutte le difficoltà che stanno incontrando le truppe e la società civile ucraine nella lunga lotta contro la Russia. Perdere la città avrebbe un "costo politico elevatissimo" sostiene il capo dell' esecutivo di Kiev. Sullo sfondo le richieste di armi all' Occidente e la speranza di nuove "piccole controffensive".

Durante il viaggio in treno da Sumy a Kiev, in seguito ad una visita lampo alle truppe schierate sul fronte del Nord-est, Zelensky ha rilasciato un’intervista all’Associated Press. Per la prima volta dall’inizio della guerra iniziano ad emergere i primi segni di stanchezza per una guerra che prosegue nella sua carneficina ad un ritmo sempre più lento, ma non meno spietato.

Al centro dell’attenzione del mondo, e cardine dei pensieri anche del presidente ucraino quel poco che resta della cittadina di Bakhmut in Donbass, dove le forze ucraine e russe sono state bloccate per mesi in una dura e sanguinosa battaglia. Mentre alcuni analisti militari occidentali hanno suggerito che la città non ha un’importanza strategica significativa, Zelensky ha avvertito che una sconfitta in questa fase della guerra potrebbe mettere a rischio il “momentum ucraino”.

Anche se, per obiettività, bisogna ricordare al presidente Ucraino come l’iniziativa in tutti i settori del fronte attualmente sia intrapresa dall’ esercito russo, mentre a Kiev spetta difendersi. Una situazione opposta rispetto alle vittoriose controffensive ucraine della primavera-estate 2022 che hanno portato alla riconquista di buona parte degli oblast di Kherson e Kharkov.

“Non possiamo abbandonare neanche una fetta di terreno perché la guerra è una torta, fatta da pezzi di vittoria. Piccole vittorie, piccoli passi”, ha detto.

Sembra dunque fuori questione una ritirata ucraina da Bakhmut, nonostante la città sia a rischio accerchiamento da parte delle truppe russe della VDV (paracadutisti) e della Wagner che hanno conquistato proprio oggi gli impianti della Azom, la principale roccaforte difensiva ucraina in città.

Zelensky sostiene senza alcun dubbio  che perdere la battaglia di Bakhmut, che infuria da più di sette mesi ed è la più lunga dall’ inizio del conflitto fino ad ora – sarebbe una sconfitta politica, visto l’ elevato valore simbolico della cittadina. I più acuti si ricorderanno infatti il brano “Fortezza Bakhmut” andato in onda a Sanremo sulla Rai subito dopo l’ intervento del presidente ucraino.

La parte fondamentale dell’ intervista, per i più attenti è però un’altra: “la pressione di una sconfitta a Bakhmut arriverebbe rapidamente, sia dalla comunità internazionale che all’interno del mio stesso paese. Sostiene Zelensky. “La nostra società si sentirà stanca, la nostra società mi spingerà a scendere a compromessi con i russi” “Compromessi inaccettabili per l’ Ucraina”. Conclude.

Si tratta delle prime titubanze esternate pubblicamente da Kiev. Una vera sorpresa.

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