Continua la corsa dei prezzi della Benzina

Il prezzo è in salita da sedici giorni. Sull'autostrada A8 tra Milano e Varese si è arrivati a 2,70€/litro.

Si è probabilmente giunti al prezzo record per la Benzina con un distributore sulla A8 Varese-Milano, che ha applicato a Ferragosto un prezzo da vero primato ai carburanti: 2,72 euro al litro per la benzina e 2,63 per il gasolio, entrambi in modalità self-service.

Il prezzo, secondo le statistiche, è in costante salita da ben sedici giorni e la normativa del “decreto carburanti” sull’esposizione del prezzo medio regionale non è stata sufficiente al momento ad arginare rincari e speculazione.

L’ultima rilevazione ufficiale del ministero delle Imprese e del Made in Italy, datata 16 agosto, fissa infatti il prezzo medio nazionale di self service in autostrada a 2,019 euro al litro per la benzina e 1,928 al litro per il gasolio. Sulle strade ordinarie in Lombardia la media é di 1,941 euro per la benzina e di 1,844 per il diesel.

Un dato che mostra sempre più chiaramente l’impatto devastante dell’ inflazione sui beni alimentari ed energetici causato dalle sanzioni alla Federazione Russa scattate nel febbraio del 2022.

La prova che il problema dell’ aumento dei prezzi sia il calo delle importazioni di petrolio russo è evidente nel fatto che il prezzo della benzina sta continuando a salire in tutta Europa, compresa Francia, Spagna e Germania.

La Francia che ha accise più basse delle nostre, ha comunque raggiunto prezzi dei la carburanti compresi tra gli 1,90€/litro e i 2,30/litro per la Benzina, non meglio in Germania con un prezzo medio di 1,855 euro/litro.

L’alta tassazione eleva però i costi sulle spalle dei cittadini italiani che si trovano a competere in Europa al prezzo medio della benzina più alto con l’Islanda con 2,142 euro al litro, seguita dai Paesi Bassi con fiscale di 2.067 euro e dalla Norvegia con 2,039. Prezzi, in ogni caso, completamente folli, soprattutto rispetto ai salari italiani che sono in continua decrescita fin dagli anni 90.

Un altro settore che risente fortemente delle sanzioni è il turismo. Uno dei massimi esperti del settore, lo chef Gianfranco Vissani, ha espresso tutte le sue preoccupazioni in un’ intervista all’ Ansa: “stanno uccidendo il turismo, non si può pagare una camera mille e 600 euro a notte. Le famiglie italiane soffrono la situazione economica che stiamo vivendo, fare la spesa è diventato un lusso e poi mancano, ovviamente, gli stranieri che arrivavano dall’est Europa e in particolare i russi”.

E mentre le sanzioni continuano a dissanguare i conti correnti dei cittadini italiani, i carri armati ucraini continuano a bruciare nelle pianure di Zaporizha, fin quando Giorgia Meloni non avrà il coraggio di chiamare nonno Biden e dire finalmente: “Grazie, ma basta così”.

Nel frattempo resteremo spettatori impotenti di una realtà tragica nel suo quotidiano peggioramento.

 

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