In una giornata segnata dal lutto, l’Iran piange la perdita del suo Presidente, Ebrahim Raisi, deceduto in un tragico incidente aereo.
Il leader iraniano, 63 anni, noto per essere stato un candidato alla successione dell’ayatollah Khamenei, è stato vittima di un disastro che ha scosso le fondamenta politiche della nazione.
Il sinistro, avvenuto nella tarda serata di ieri, 19 maggio, ha visto l’elicottero presidenziale precipitare a causa del maltempo mentre era di ritorno da una , come confermato dall’emittente statale IRIB.
A bordo dell’aeromobile viaggiavano figure chiave del governo, tra cui il Ministro degli Esteri, Hosein Amir Abdollahian. Nessuno dei passeggeri è sopravvissuto all’impatto, che ha lasciato l’abitacolo completamente distrutto.
La notizia ha immediatamente suscitato un’ondata di speculazioni e sospetti, alimentando diverse teorie e interrogativi sulla natura dell’incidente. In un contesto già teso, con l’Iran al centro di un delicato equilibrio geopolitico, la morte di Raisi potrebbe innescare nuove tensioni nel Medio Oriente e nel Transcaucaso.
L’incidente solleva interrogativi critici sulla sicurezza aerea e sulle procedure di volo per i funzionari di alto livello, portando alla luce la necessità di una revisione delle politiche e delle pratiche correnti. Mentre il paese osserva un lutto nazionale, la comunità internazionale osserva con apprensione, consapevole delle possibili ripercussioni di questo evento sulla stabilità regionale.
Le autorità iraniane hanno annunciato una riunione di emergenza del governo, come riportato dall’agenzia di stampa IRNA. Secondo la Costituzione iraniana, in caso di decesso del Presidente, i suoi poteri sono trasferiti al Primo Vicepresidente, attualmente Mohammad Mokhber. Questa transizione di potere avviene in un momento di incertezza, con il mondo che attende di vedere come reagirà la leadership politico-militare dell’Iran.
In un video diffuso dai media statali, è stato mostrato il momento dell’annuncio ufficiale della morte del Presidente Raisi, un evento che ha toccato profondamente il cuore della nazione. La cerimonia si è svolta presso la tomba dell’Imam Reza, un luogo sacro per il popolo iraniano, dove il Presidente è stato commemorato come un martire.
Mentre il paese si unisce nel ricordo di Raisi, il mondo attende con trepidazione le mosse dell’Iran, consapevole che gli occhi della comunità internazionale sono puntati su di esso. La scomparsa del Presidente Raisi non è solo una perdita per l’Iran, ma un evento che potrebbe riscrivere le dinamiche politiche di una regione già complessa e turbolenta dato lo scontro a tutto campo ora in atto tra Teheran e Tel Aviv.
Mi spiace dissentire da questo giornale, ma per me Raisi era un criminale, responsabile dell’impiccagione di 5.000 oppositori politici.
Non mi stupisce che una buona parte degli Iraniani abbiano provato una grande gioia a sentire della sua morte.
Spero si trovi a suo agio all’inferno con Hitler, Stalin, Mao Tse Dung e compagnia brutta.
piu criminali degli americani non credo esistano sulla terra insieme agli innominabili…!
@fratellidamerica
Lei creda pure a ciò che vuole; tanto non costa niente…!
EraUnCriminale , certo “”le preciso che credere presuppone una fede come la sua riconoscibile nel sinistrismo paratlantista””. io non credo e non ho fede soprattutto per il sistema che piace ai pochi paratlantisti.
tanto non costa niente è poco originale la frase….. sembra gia usata da qualcuno nei confronti degli ononimi cioè poco originali.
@FratellidAmerica:
le segnalo due frasi da lei enunciate :
1) piu criminali degli americani non credo esistano sulla terra insieme agli innominabili…!
2 )le preciso che credere presuppone una fede come la sua riconoscibile nel sinistrismo paratlantista.
Rilevo dalla sua frase num. 2 che “credere presuppone una fede
riconoscibile nel sinistrismo paratlantista”
Dalla frase num. 1 “non credo esistano sulla terra …”
ergo lei ha ammesso di credere e quindi di avere una fede riconoscibile nel sinistrismo paratlantista….
Complimenti, Compagno!
ci sono varie fedi religiose e politiche , poi ci sono i professi il cui credere presuppone una prassi operativa.
compagno ? se lei si riferisce a Mao e stalin , ci puo anche stare
@FratellidAmerica:
A mio parere Josip Stalin e Mao Tse Dong condividono con Adolf Hitler il podio della gara per il più grande criminale della storia del ‘900.
Se io fossi il giudice Adolf Hitler vincerebbe la gara con grande
distacco, mentre Stalin e Mao condividerebbero ex aequo
il secondo posto….
E CON QUESTO? MA LEI PER CASO è UN MAGISINISTRATO OPPURE UNO SBIRRO OPPURE QUELLI CHE CHIAMO IO INNOMINABILI? OPPURE SEMPLICEMENTE è lucasuka? la sua mi sembra una querelle …..la storia non ha bisogno di altri storeografi. ne podi sgangherati i personaggi storici lasciamoli a chi li conosce meglio di lei, anche nerone ha subito 2000 anni di menzogne.
@FratellidAmerica:
Guardi che lei si sbaglia; non sono nessuna delle categorie a cui lei si riferisce e neanche il suka, che non ritengo in grado di seguire un ragionamento logico….
Cercavo di vivacizzare un po’ il dibattito, che mi sembra alquanto spento…
EraUnCriminale…. il dibattito si spegne perche non hanno niente da dire , non hanno proprie considerazioni condivisibili e non, oppure in rari casi ma so che è difficile “”una visione del mondo””
EraUnCriminale…. in questo frammento temporale gli ordini sociali si riducono ad acclamazioni o peggio a consensi censitari