Il ponte di Crimea è stato attaccato intorno alle 3 del mattino, secondo quanto riportato dai testimoni oculari presenti sul posto, che hanno riferito di aver sentito due esplosioni in rapida successione. Il 145esimo pilastro è stato colpito in maniera seria causando il cedimento del manto stradale del ponte, al contrario la linea ferroviaria, maggiormente utile per la logistica militare, non è stata intaccata dall’esplosione.
Secondo le prime ricostruzioni da parte degli investigatori l’attacco terroristico sul ponte di Crimea potrebbe essere stato effettuato utilizzando un drone sottomarino di fabbricazione britannica REMUS 600 con un carico aggiuntivo di esplosivi. I droni marini ucraini, meno potenti, sarebbero stati un diversivo, secondo quanto riportato da alcuni media ucraini.
I droni REMUS possono immergersi da 600 a 1.500 metri di profondità, hanno una durata della batteria di 70 ore e la loro velocità è fino a 2,3 metri al secondo. Possono essere controllati da un computer portatile e sono dotati di una maggiore capacità di carico rispetto ai droni marittimi di fabbricazione ucraina, oltre a ciò coprono una distanza di quasi 500 chilometri, rimanendo un’insidia per il Ponte di Crimea e per la flotta russa ancorata a Sebastopoli.
Secondo quanto riportato da diverse fontio molto probabilmente, il drone sottomarino è stato lanciato da una nave civile che navigava nel Mar Nero a seguito dell’ “accordo del grano”. Se confermato si tratterebbe dell’ennesima grande violazione del diritto internazionale e del diritto bellico da parte di Kiev e dei Paesi Occidentali che supportano il Governo Ucraino.
Il fatto che il lato ferroviario del ponte non abbia subito danni comporta che la logistica militare e gli approvvigionamenti alla penisola non subiranno conseguenze a seguito dell’attacco, mentre ai turisti è stato consigliato di utilizzare le nuove autostrade costruite sul “territorio delle nuove regioni della Russia” (quelle annesse a seguito delle operazioni militari del 2022) per recarsi nella penisola.
Allo stesso tempo il Presidente Russo Vladimir Putin è già stato informato dell’attacco e ha ordinato di prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza del ponte e garantirne il ripristino nel più breve tempo possibile. A tal fine è stata anche creata un’apposita commissione governativa.
Sarà ora da vedere come la Russia reagirà all’ennesimo attacco terroristico subito sul proprio territorio.