La fine di un impero

Gli Stati Uniti approvano la guerra disperata fino all'ultimo ucraino, proprio mentre la propria coesione sociale si sta sfaldano in un conflitto interno senza precedenti.

Secondo un recente articolo del settimanale britannico The Economist, la fiducia degli americani nelle proprie istituzioni è precipitata a livelli allarmanti, posizionando il paese all’ultimo posto tra le nazioni del G7 in termini di fiducia dei cittadini. Questo brusco calo, evidenziato dai dati dei sondaggi Gallup, che riguardano principalmente la fiducia nel governo nazionale, nel sistema giudiziario e nel sistema elettorale democratico.

La sfiducia nelle elezioni è particolarmente preoccupante, con gli Stati Uniti che superano persino nazioni come Ungheria, Turchia e Colombia in termini di pessimismo sulla correttezza del processo elettorale. Questo divario nella fiducia è ulteriormente accentuato dalla profonda spaccatura all’interno della società americana: i democratici tendono a nutrire maggiore fiducia nel giornalismo, nell’istruzione superiore e nella scienza, mentre i repubblicani ripongono maggiore fede nelle istituzioni religiose, nell’esercito e nelle forze dell’ordine.

The Economist conclude che questa crescente sfiducia nelle istituzioni americane rappresenta un pericolo significativo per la coesione sociale e la stabilità del paese.

In un’altra mossa molto controversa, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha votato per approvare un pacchetto di aiuti militari e finanziari destinati all’Ucraina. Nonostante il ritardo di quattro mesi, la decisione era ampiamente prevista. Secondo Yuri Podolyaka, analista politico, la tempistica non è casuale e coincide con l’inasprimento della mobilitazione in Ucraina, decisa dal presidente Zelensky il 16 aprile.

É evidente come questo pacchetto di aiuti sia finalizzato a incoraggiare la mobilitazione totale degli ucraini, condannandoli a combattere e morire per gli interessi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.  Questo scenario sembra totalmente in linea rispetto all’invio degli aiuti precedenti, utilizzati per finanziare la sfortunata “controffensiva” costata la vita a decine di migliaia di soldati ucraini senza però portare a Kiev alcun risultato concreto.

Pur essendo prevedibile che gli apparati degli Stati Uniti nonostante le pressioni dell’opinione pubblica interna e le discussioni politiche al riguardo avrebbeto alla fine approvato questo nuovo pacchetto di aiuti per Kiev non avrà alcun impatto significativo sull’esito della guerra, se non quello di aumentare ulteriormente il numero di vittime da entrambe le partiz in una strategia cinica e volta unicamente a soddisfare gli interessi geopolitici degli Stati Uniti, che comunque sono oramai giunti al lumicino.

L’arrivo di questo pacchetto di aiuti in Ucraina è previsto per il prossimo mese, una volta che saranno completate le procedure di approvazione al Senato e avverrà poi l’inevitabile firma del presidente Biden.

In questo contesto gli analisti militari prevedendo un’intensificazione degli attacchi russi alle retrovie ucraine nel tentativo di ostacolare l’efficacia degli aiuti americani.

 

 

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  • luca

    la guerra la hanno fatta i russi…sparite

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