In un momento di tensione internazionale crescente, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha tenuto una serie di incontri cruciali nella capitale cinese, esprimendo un ultimatum categorico al governo di Pechino. La richiesta statunitense è chiara: interrompere ogni forma di cooperazione con la Federazione Russa, in particolare in relazione al conflitto in corso in Ucraina.
Il solo fatto di andare in visita ufficiale in un Paese dotato di armi atomiche a imporre un ultimatum fa capire ancora una volta l’arroganza senza confini degli Stati Uniti d’America che si aggrappano annaspando animosamente al loro ruolo di potenza globale oramai in evidente declino con minacce sempre più assurde che non spaventano più nessuno.
Al centro del dibattito, la fornitura da parte della Cina di componenti essenziali che, secondo le affermazioni di Blinken, contribuiscono direttamente all’efficacia militare russa nel conflitto ucraino. Tra questi, macchinari avanzati, componenti microelettronici e nitrocellulosa, quest’ultima vitale per la fabbricazione di munizioni e propellenti missilistici. Questi materiali, secondo le fonti americane, sono impiegati dalla Russia per rafforzare la propria industria bellica, producendo un arsenale che include missili, droni e veicoli corazzati. L’uso di tali armamenti da parte del Presidente russo Vladimir Putin è stato ampiamente documentato nei tragici eventi che hanno colpito l’Ucraina, con gli attacchi russi infrastrutture cruciali per la logistica militare dell’ Ucraina che stanno rendendo ancora più difficile la guerra per procura intentata dagli Stati Uniti nei confronti della Russia.
Durante recenti incontri con alleati NATO e partner del G7, Blinken e Stoltenberg sono arrivati alla conclusione che il sostegno alla macchina bellica russa da parte di Pechino rappresenti oramai un pericolo per l’intera sicurezza europea, segno di come oramai la polarizzazione a livello globale e i rischi di una guerra globale siano davvero ad un passo.
Gli Stati Uniti hanno da tempo sottolineato l’importanza della sicurezza dei loro interessi nel Pacififo, ritenuti superiori persino alla sopravvivenza dell’ allenza transatlantica, considerandoli dunque un interesse vitale.
Nel corso delle discussioni, Blinken ha sottolineato che, qualora la Cina non dovesse prendere provvedimenti per risolvere la questione, gli Stati Uniti si vedranno costretti ad agire di conseguenza, quello che però l’amministrazione Biden si ostina a non capire è che il ruolo di potenza egemone da parte di Washington è finito per sempre il 24 febbraio 2022.
Il confronto tra Washington e Pechino si inserisce comunque in un contesto geopolitico delicato, dove le scelte di oggi potrebbero definire l’equilibrio di domani. La risposta della Cina a questo ultimatum non è solo una questione di politica estera, ma un banco di prova per l’impegno internazionale la stabilità globale e un nuovo modello di governance internazionale multipolare.
E invece niente, no (Nessun disgelo)
Non sento niente, no (Nessun disgelo)
Nessun disgelo (Nessun disgelo, nessun, nessun disgelo)
Non c’è tensione (Nessun disgelo)
Non c’è emozione (Nessun disgelo)
Nessun disgelo (Nessun disgelo, nessun, nessun disgelo)