Il prossimo 12 Marzo inizierà il processo di Andrea Del Mastro Delle Vedove l’attuale Sottosegretario alla Giustizia, con una lunga carriera alle spalle sia come avvocato che come parlamentare di Fratelli d’Italia.
Al centro del contendere, nell’ennesimo scontro istituzionale tra Governo e Magistratura, il caso Cospito e la presunta rivelazione di alcuni segreti istruttori fatta da Del Mastro all’amico parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.
Intervento ai microfoni di Stasera Italia su Rete 4 il sottosegretario Del Mastro ha ribadito la sua posizione: “Non ho dato le carte a Donzelli. Ho risposta a un domanda, non mi potevo trincerare dietro una segretezza che non c’era. Sono straordinariamente fiero di non aver tenuto sotto segreto un fatto di gravità inaudita, cioè che terroristi anarchici in combutta con criminali mafiosi tentassero di fare un attacco concentrico al 41 bis. c’è qualcosa che viene prima: il servizio vero dell’Italia che è l’attacco frontale alla criminalità. Lo rifarei domani mattina, italiani hanno diritto di sapere che c’era un attacco al 41 bis”.
Il sottosegretario all’attuazione del programma ha lanciato una velata critica all’imparzialità della magistratura, facendo sponda alle dichiarazioni rese in questi giorni dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e allo stesso Del Mastro: “È inconsueto un rinvio a giudizio quando il pubblico ministero chiede il non luogo a procedere”.
Appare altamente improbabile in ogni caso del Del Mastro possa subire alcuna misura realmente restrittiva nei suoi confronti data l’immunità parlamentare e la solida maggioranza di governo pronte ad intervenire in sua difesa, ma l’imputazione di Del Mastro va presa come un atto politico da parte dei magistrati e come l’ennesimo capitolo di uno scontro destinato a durare tutta la legislatura, o almeno fino alla fine del processo di approvazione della riforma della giustizia, a chi sta attivamente lavorando il Ministro Nordio, sul quale pendono però accuse di eccessiva lentezza e scarsa efficacia nel presentare a camere e governo un testo utile in tempi brevi.
Nel frattempo il PD, il partito della sinistra liberale più legato alla magistratura e alla lobby gay e dell’accoglienza, ha chiesto una mozione di sfuggire per Del Mastro. Un atto politico inutile che non porterà a nulla dato che il governo è compatto su una riforma della giustizia oramai troppo necessaria per essere ancora inutilmente rinviata.