Da vittime a carnefici

La reazione Israeliana agli attacchi terroristici Palestinesi del 7 ottobre sta andando completamente fuori controllo: bombardati persino i campi profughi.

Israele dall’inzio del conflitto ha ucciso  3.542 bambini a Gaza in soli 25 giorni.

Gli attacchi indiscriminati israeliani hanno ucciso secondo il ministero della Sanità nella Gaza gestita da Hamas ha reso noto che il bilancio delle vittime della guerra è salito a quota 8.796.

Israele, secondo quanto riportato dai media e dalle nazioni Unite avrebbe ucciso più bambini in solo 25 giorni di quanti ne siano stati uccisi nell’ultimo decennio in tutti i conflitti mondiali messi insieme.

L’organizzazione non governative Report senza frontiere ha denunciato crimini di guerra Israeliani anche nei confronti di numerosi giornalisti presentando un esposto alla corte penale internazionale che Israele non riconosce, ribadendo l’assurdità di tale ridicola istituzione.

Nel frattempo l’esercito Israeliano ha dato il via alle operazioni di terra, attaccando la striscia di Gaza da tre lati. Nel corso degli attacchi 13 soldati israeliani sarebbero già caduti in combattimento.

Mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in visita di stato in Israele venerdì per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu e altri funzionari, molti stati Arabi, Mussulmani o sudamericani hanno condannato fermamente Israele con la Bolivia che ha rotto le relazioni diplomatiche con lo stato ebraico e l’Iran che ha adottato toni sempre più minacciosi nei confronti di Israele con gli Usa pronti a cogliere l’occasione per aggredire un altro stato produttore di petrolio.

Non è un caso che, secondo Bloomberg, dopo la conquista di Gaza da parte di Israele saranno proprio gli americani a fare da peacekeepers all’interno della striscia, espandendo ulteriormente la loro presenza nella regione.

L’unica notizia positiva è che il checkpoint di Rafah, fondamentale per gli aiuti umanitari, è stato aperto al confine tra Egitto e Striscia di Gaza per evacuare dall’enclave gli stranieri, coloro che sono muniti di doppia cittadinanza e i feriti gravi.

Nel frattempo è apparsa in rete la notizia che in Cina, i motori di ricerca Alibaba e Baidu non mostrano più Israele nelle proprie mappe, segno che la tensione tra Cina ed occidente continua ad essere crescente.

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