Israele pronta ad invadere la striscia di Gaza

Le Nazioni Unite hanno condannato fermamente l'ordine di evacuazione emendato dalle forze armate Israeliane in queste ore: si teme un ulteriore massacro di civili.

Secondo le ultime informazioni riportate dai media Israele sarebbe pronto a lanciare un’operazione militare via terra nella Striscia di Gaza.

Due funzionari israeliani hanno confermato a “Politico” che l’attacco è “imminente” e potrebbe avvenire nelle prossime ore o giorni.

Si tratta di una mossa attesa in seguito a quanto avvenuto Sabato quando Hamas ha sferrato un brutale attacco terroristico contro Israele uccidendo circa 1.300 persone e prendendo in ostaggio almeno 150 persone.

Israele ha risposto bombardando la striscia di Gaza in modo brutale e indiscriminato con più di 6.000 raid aerei in sei giorni e un assedio che ha portato alla morte di circa 1.800 palestinesi in una vera azione di rappresaglia che ha reso lo Stato Ebraico non certo migliore di chi sta cercando di combattere.

Israele ha richiamato 300.000 riservisti e, venerdì, ha ordinato l’evacuazione di 1,1 milioni di persone dal nord di Gaza, nonostante le proteste delle Nazioni Unite e della comunità internazionale che teme nuovi e più cruenti crimini di guerra contro i civili da parte di Israele, soprattutto a seguito della conferma da parte di “Humans right Watch” dell’utilizzo da parte degli ebrei di munizioni al fosforo proibite dalle convenzioni internazionali.

I funzionari israeliani, che hanno parlato a condizione di anonimato hanno affermato che l’ordine di evacuazione è stato emesso per salvare quante più vite palestinesi possibili prima dell’operazione via terra, nonostante in realtà Israele abbia privato Gaza di Cibo, Medicine, Acqua potabile ed elettricità in un assedio con metodi medioevali.

La campagna terrestre sarebbe una delle più grandi sfide nella storia di Israele dato che Gaza, una piccola striscia di terra affiancata dal Mar Mediterraneo, è densamente popolata e compatta, portando a uno scenario di guerriglia urbana che potrebbe trasformarsi in un tritacarne simile, se non peggiore, a quello di Bakhmut in Ucraina.

Non è chiaro se la maggior parte delle persone di Gaza a cui è stato ordinato di lasciare le loro case saranno in grado di farlo prima dell’invasione via terra.

Le ONG e le Agenzie ONU avvertono  che il tempo è troppo breve e le condizioni troppo difficili per un’evacuazione di questa portata.

Israele ha anche tagliato elettricitá e comunicazioni rendendo difficile per la popolazione comprendere le istruzioni su come e quando evacuare. Non è da escludere che la volontà di Israele sia proprio quella di uccidere più Palestinesi possibili in una vera e propria rappresaglia con opere di pulizia etnica che potrebbe portare alla riassegnazione dei territori ai coloni israeliani che da sempre sostengono il governo dell’ ultra destra religiosa di Netanyahu.

La situazione resta in continua evoluzione, e la massa dei profughi è pronta a dirigersi in Europa con conseguenze potenzialmente disastrose.

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