“La stabilizzazione della Tunisia è indispensabile anche per noi” così il nostro Premier in conferenza stampa a Tunisi. Tanti i temi sul tavolo con la Presidenza e con il governo tunisino. Ben due ore la durata dell’incontro con il Presidente Kais Saied che è stato definito da fonti di Palazzo Chigi “lungo e proficuo”. La situazione economico-sociale della Tunisia resta incerta per questo il Governo Italiano è pronto a sostenere le richieste del paese nordafricano al Fondo Monetario Internazionale in cambio di riforme strutturali e di un maggiore controllo sulle rotte migratorie. Il collasso della Tunisia porterebbe ad una situazione migratoria senza precedenti ed ancora peggiore di quella attuale, già emergenziale. Per questa ragione la cooperazione col governo tunisino (non propriamente democratico) rimane una questione essenziale per il nostro paese. Bisogna considerare che dal caos tunisino potrebbero emergere altri problemi per l’Europa come l’aumentare del terrorismo di matrice islamica e della criminalità organizzata che è pronta a sfruttare come propria manodopera il flusso di disperati in arrivo in Europa. Per capire quanto la Tunisia sia sull’orlo del collasso basta considerare che l’inflazione ha ragiunto le due cifre, la disoccupazione è oltre il 16%, il debito pubblico è esploso ed è oramai incontenibile e l’economia è ovviamente in una situazione di stagnazione con la Banca Mondiale che colloca la Tunisia in una situazione simile a quella del Libano: prossima alla bancarotta.
Per tentare di sedare la situazione il FMI si è detto pronto a stanziare aiuti per 1,9 miliardi di dollari, una somma comunque non idonea a risolvere la crisi, ma che potrebbero perlomeno aiutare ad allungare l’agonia e concedere un ultimo canto del cigno al paese nordafricano. Il Governo italiano sosterrà l’ accordo tra Tunisia e FMI, con un “sostegno a 360 per il bilancio e lo sviluppo”.
Tra le ipotesi in campo anche una conferenza internazionale di aiuto alla Tunisia da svolgersi a Roma.