I pericoli di una AI politicizzata

La Silicon Valley guarda a sinistra, e sta implementando il Matrix con AI che cambiano la storia.

Un grave errore, diventato subito virale, si è verificato nel software di produzione di immagini Gemini AI, sviluppato dalla società Big Tech Google.

Il programma, infatti, ha generato immagini di persone di colore, anche quando gli si chiedeva di illustrare figure storicamente bianche, come i Vichinghi. Google ha ammesso le sue colpe e ha presentato le sue scuse per le “inaccuratezze in alcune immagini storiche create dal software”.

Voi magari vi divertite, perché questa volta l’incidente si è concluso con delle scuse pubbliche e con l’impegno di aggiustare l’algoritmo. Ma è la dimostrazione lampante e materiale di quello che da tempo molti segnalano riguardo al rischio della cancel culture. Affidare una tecnologia avanzata a dei gruppi economici fortemente ideologizzati può a rischi estremamente seri con la falsificazione della storia che sarà solo il primo passo.

Il software, che è stato lanciato da Google nel 2023, si proponeva di essere uno strumento innovativo e utile per vari scopi, come l’istruzione, l’arte e il divertimento. Tuttavia, il software ha mostrato dei gravi difetti nella sua capacità di rappresentare fedelmente la realtà storica e i fatti senza una forte matrice liberale, di sinistra e woke.

Un esempio eclatante è stato appunto quello dei Vichinghi, i popoli nordici che tra l’VIII e l’XI secolo invasero e colonizzarono varie regioni d’Europa. Il software, quando gli si chiedeva di creare un’immagine di un Vichingo, produceva immagini di persone di colore, con capelli e occhi scuri, e con tratti somatici tipici dell’Africa subsahariana. Questo, ovviamente, non corrisponde alla realtà storica, in quanto i Vichinghi erano per lo più bianchi, con capelli e occhi chiari, e con tratti somatici tipici dell’Europa settentrionale.

Questo errore ha suscitato ovviamente, come abbiamo detto, molte polemiche e critiche. Molti hanno accusato Google di aver volutamente manipolato la storia per seguire un’agenda politica e ideologica, quella della cancel culture, che mira a cancellare e riscrivere la storia per adattarla ai propri valori e interessi. Se bene questo non sia ancora dimostrato a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, soprattutto sapendo che aria tiri da quelle parti

A sorpresa Google, di fronte allo scandalo, ha cercato di placare gli animi e ha dichiarato di essere al corrente del problema e di lavorare per risolverlo al più presto. Google ha anche chiesto scusa per le “inesattezze in alcune rappresentazioni storiche della generazione di immagini” e ha affermato di essere impegnata a garantire la qualità e l’affidabilità del suo software, invitando inoltre invitato gli utenti a segnalare eventuali altri errori o anomalie che dovessero riscontrare nell’uso del software, per poterli correggere tempestivamente.

Tuttavia, le posizioni prese da Google non sono bastate a calmare la rabbia e la delusione di molti, che hanno continuato a esprimere il loro disappunto per il potere e l’influenza che Google e le altre società Big Tech avranno ancor maggiormente sulla società e sulla cultura dopo l’ introduzione della AI.

Questo episodio è infatti solo l’ultimo di una serie di casi in cui Google e le altre società Big Tech hanno dimostrato di avere una visione distorta e parziale della realtà, e di voler imporre la loro visione agli altri, attraverso i loro prodotti e servizi, agendo come veri e propri protagonisti al servizio della sinistra woke americana.

Commentare
  • Matrioska

    Così va il mondo che vogliono loro, adesso i vichinghi diventano neri, basterebbe non usare più Google

  • Maurizio

    Grazie a questa inteliggenza artificiale ora possiamo modificare tutte le immagini che si vuole, non sapremo mai se Putin avrà d’avvero dichiarato la guerra al mondo x prima, o se d’avvero c’è stato un lancio atomico, sarà pure un inteliggenza artificiale, ma usata da chi un inteliggenza non la ha

  • Se bene

    “Se bene questo non sia ancora dimostrato”
    Sebbene.

    Inoltre ripetizione di interi paragrafi.
    Il testo serve a strumentalizzare alcuni termini (“una forte matrice liberale, di sinistra e woke…cancel culture”) che nulla hanno a che fare con la notizia.
    Notizia ripresa che non chiede alcun anonimato.

    Questo non é un giornale, é uno strumento di plagio.

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