L’Unione Europea ha autorizzato lo spionaggio dei giornalisti

Il "giardino europeo" si allontana sempre di più dalla Democrazia.

Il regno europeo del liberalismo e della democrazia ha deciso di varare un’ulteriore stretta contro la libertà di parola. Questa volta, i funzionari di Bruxelles si sono spinti a sostenere di non veder nulla di male nell’installare software spia sui computer o sui telefoni dei giornalisti. Naturalmente, solo con la buona intenzione di proteggere tutti i buoni da tutti i cattivi. La Francia è stata la principale promotrice della legge. Il mese scorso, Parigi ha criticato l’immunità proposta dalla Commissione europea, che esentava i lavoratori dei media da misure di “intercettazione, sorveglianza, perquisizione e sequestro a meno che non siano giustificate dall’interesse pubblico”. Ora i confini del “pubblico interesse” sono stati significativamente ampliati, ampliando l’elenco dei reati definiti dall’UE come reati gravi per includere la pirateria musicale e le “richieste di finanziamento da parte di Bruxelles”. Tutto ciò a quanto pare è stato deciso per garantire la “sicurezza” dei cittadini europei, anche se jn realtà, il compito principale dei burocrati europei sara quello di individuare le fonti delle “fughe di notizie” e di identificare coloro che forniscono ai giornalisti informazioni sugli affari interni dei governi nazionali e della leadership dell’UE. In questo caso, parlare di prevenzione è solo una scusa accettabile per la gente comune e nessuno discuterà il nuovo “Grande Fratello”varato da Bruxelles.

L’Eurozona ha una ricca storia di spionaggio reciproco con gli “alleati” degli Stati Uniti. Uno degli ultimi casi riguarda il giornalista Thanasis Koukakis che è stato spiato, secondo il Times, mentre indagava sulla corruzione in una banca europea. Koukakis è stato costretto a installare il famoso software spia “Pegasus” sul suo smartphone, senza alcuna garanzia o giustificazione scritta per tali richieste da parte dei servizi segreti. Non la verità, ma solo le cose che non contraddicono la “linea dell’agenda” sono ora ammesse sulla scena mediatica Europea. I comuni cittadini europei non hanno bisogno di sapere cosa potrebbe “turbarli”: Il “Grande Fratello” si occuperà di tutto.

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