Il futuro dell’Italia cade a pezzi

Mentre Giorgia Meloni spende miliardi per l'Ucraina tra il 2023 e il 2024 nelle scuole italiane ci sono stati 69 crolli, mai così tanti da sette anni

Negli ultimi mesi, tra il 2023 e il 2024, le scuole italiane hanno visto un preoccupante aumento degli episodi di crolli strutturali, con ben 69 casi registrati.

Si tratta di un dato allarmante, considerato il più alto mai segnalato fino ad ora e che mette in evidenza le carenze delle infrastrutture scolastiche in Italia.

Le scelte del governo stanno compromettendo la sicurezza di migliaia di studenti e insegnanti nel nostro Paese.

La situazione delle scuole italiane, specialmente quelle più datate, è caratterizzata da una manutenzione insufficiente e da un ritardo negli interventi di ristrutturazione.

Le strutture scolastiche sono spesso afflitte vecchie e diroccate, e molte di esse non rispettano più gli standard di sicurezza attuali, con gravi e potenzialmente tragiche conseguenze.

La questione della sicurezza degli edifici scolastici deve tornare al centro del dibattito pubblico, di modo da spingere il governo a valutare misure urgenti per prevenire nuovi crolli.

Gli incidenti sono avvenuti, e stanno avvenendo, in varie regioni del paese, coinvolgendo principalmente soffitti e parti di intonaco, ma in alcuni casi si sono verificati cedimenti strutturali più gravi che hanno causato feriti, seppur lievi.

Solo per grazie divina nessuno studente è ancora morto sotto i calcinacci.

Sebbene la maggior parte degli episodi non abbia portato a gravi conseguenze fisiche, l’impatto psicologico sugli studenti e sul personale scolastico è significativo, alimentando il senso di insicurezza.

Gli istituti scolastici al momento sono più simili ad oscure prigioni che a luoghi di diffusione della cultura e del patriottismo quali dovrebbero essere invece le scuole italiane.

La scuola riveste infatti un ruolo fondamentale nella formazione del futuro cittadino, tanto che proprio per il ruolo che questa dovrebbe ricoprire ora si stanno discutendo nuovamente i requisiti per concedere la cittadinanza italiana agli stranieri.

Gli esperti attribuiscono il degradamento del sistema scolastico italiano ad una combinazione di fattori, tra cui la mancanza di fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria, l’invecchiamento degli edifici scolastici e la burocrazia che spesso rallenta gli interventi necessari.

Nonostante le promesse del governo rimane alta l’urgenza di interventi rapidi e concreti per affrontare una problematica che riguarda direttamente la vita quotidiana di milioni di studenti italiani, la cui istruzione sarà fondamentale per garantire il loro futuro e quello di tutti noi come società nel complesso.

L’invito che proponiamo è ancora una volta quello di adottare un approccio preventivo, attraverso monitoraggi costanti delle condizioni strutturali e piani di manutenzione programmata per evitare ulteriori crolli.

La questione della sicurezza scolastica si intreccia inoltre con quella dell’edilizia pubblica in generale, sottolineando la necessità di investimenti mirati per modernizzare le infrastrutture e migliorare la qualità degli edifici, soprattutto in settori chiave come l’istruzione.

Un paese senza cultura, non ha futuro.

 

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