Israele bombarda di nuovo gli ospedali a Gaza

Presi di mira ospedali e campi profughi, Hezbollah prepara la risposta.

Il Ministro della Difesa Israeliano Gallant sta contribuendo in queste ore ad aumentare ulteriormente la tensione, minacciando direttamente il Libano affermando esplicitamente: “Beirut potrebbe diventare la nuova Gaza”.

Nella regione e nel Mediterraneo allargato, che per la dottrina Geopolitica italiana intende anche il Mar Nero e il Mar Rosso, la situazione si sta facendo escandescente con il traffico marittimo che si sta notevolmente riducendo per via degli attacchi del ribelli Huthi ai convogli navali mercantili che effettuano operazioni con Israele.

In questo contesto diverse compagnie marittime hanno cessato di cooperare con Israele o di utilizzare i porti israeliani.

Nel frattempo la Malesia, un paese storicamente mussulmano, ha vietato l’ingresso nei propri porti alle navi israeliane o che intendono transitare per poi giungere in Israele.

Il mondo arabo sta iniziando lentamente a reagire alla violenza israeliana che sta rendendo sempre più difficoltoso ai governi delle repubbliche autocratiche arabe o alle monarchie del Golfo resistere alle pressioni interventiste della propria opinione pubblica, considerando anche quanto è importante l’ Islam e l’ unione e la difesa comune dei mussulmani per la cultura e lo spirito di tutti i paesi di lingua e cultura araba.

Ma se il mondo sunnita appare ancora titubante, quello sciita sta decisamente andando in direzione di uno scontro sempre più aperto con Israele, con le scaramucce di confine tra i libanesi e gli israeliani che stanno diventando sempre più serie e le probabilità di un coinvolgimento di Hezbollah che si fanno ogni giorno più probabili.

Israele ha però dalla sua il controllo pressoché totale dei cieli, il che rende Hezbollah, a meno di un intervento diretto degli iraniani, non in grado di irrompere sul territorio Israeliano.

Hezbollah potrebbe dunque probabilmente limitarsi ad irrompere sulle posizioni di confine Israeliane e saturare il sistema Iron Dome grazie alle ampie riserve di razzi e missili balistici di cui dispone.

Solo un intervento diretto degli Iraniani che dispongono dei moderni aerei Sukoi appena comprati dalla Russia potrebbe mettere realmente in crisi Israele, che però a questo punto vedrebbe schierarsi dalla sua parte gli Statunitensi.

Le possibilità che il genocidio di Gaza e dei palestinesi si fermi sono dunque scarse.

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