La Santanchè è nei guai

Il Ministro del Turismo rischia il processo per falso in Bilancio dopo il caso Visibilia

Durante il periodo compreso tra il 2016 e il 2022, si sospetta che il Gruppo Visibilia abbia occultato perdite milionarie attraverso presunti bilanci distorti al fine di mantenere l’illusione di stabilità finanziaria, ingannando così gli investitori e continuando a trarre vantaggio dalle attività aziendali ancora in corso.

Queste gravi irregolarità contabili sono state contestate alla Ministra del Turismo Daniela Santanchè, figura di spicco nella creazione del gruppo editoriale, nonché ad altri ex amministratori e manager, nell’ambito delle indagini sulla falsificazione dei bilanci, condotte dalla Procura di Milano e notificate in data odierna.

Quest’ultima indagine, conosciuta come la seconda fase del “pacchetto Visibilia”, si sta definendo in vista di una possibile richiesta di processo, seguendo le investigazioni condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento dell’aggiunto procuratore Laura Pedio e dei pubblici ministeri Marina Gravina e Luigi Luzi.

Solo tre settimane fa, i pubblici ministeri avevano concluso un’altra inchiesta riguardante presunte frodi aggravate ai danni dell’INPS durante la gestione della cassa integrazione nel periodo pandemico, coinvolgendo anche la senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè e altri, tra cui il suo compagno Dimitri Kunz. Al momento rimangono aperti diversi filoni investigativi, inclusi quelli riguardanti la vendita di una villa a Forte dei Marmi da parte di Kunz e Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, oltre alle indagini sul collasso finanziario del Gruppo Ki Group-Bioera, in cui Santanchè ha ricoperto ruoli e quote societarie.

Santanchè ha parlato con i giornalisti dicendo: “Non ho nulla da dichiarare”.

Ventuno sono in tutto gli indagati, tra cui la senatrice, la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garnero, il compagno Kunz e l’ex amministratore Canio Mazzaro. Inoltre, per responsabilità amministrativa delle società coinvolte, sono stati indagati Visibilia Editore spa, attualmente in amministrazione giudiziaria a seguito di una causa intentata da azionisti minoritari, Visibilia Editrice srl e Visibilia srl in fase di liquidazione.

Le accuse includono la manipolazione dei bilanci sociali, con quindici indagati tra cui Santanchè, che ha ricoperto diverse cariche all’interno del gruppo Visibilia dal novembre 2014 al dicembre 2021, inclusa quella di presidente e figura chiave dell’azienda. Si presume che abbiano deliberatamente fornito dati falsi nei bilanci annuali, nascosto perdite finanziarie e ottenuto finanziamenti attraverso l’emissione di obbligazioni convertibili, mantenendo così l’apparenza di solidità finanziaria.

Nonostante le perdite significative e i risultati operativi negativi riportati nel periodo dal 2014 al 2022, gli ex amministratori avrebbero continuato a presentare piani industriali ottimistici, basati su previsioni di reddito mai rispettate. Un punto chiave dell’accusa riguarda l’inclusione nel bilancio, negli anni dal 2016 al 2020, di voci contabili come “avviamento” e “crediti per imposte anticipate” a valori non svalutati, nonostante le raccomandazioni degli esperti.

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  • AmoDio

    La situazione è piuttosto complessa per la presenza di varie Società, azionisti, amministratori. Bisogna ricordare che la reponsabilità civile e penale per gli atti compiuti da una Società è dell’Amministratore Delegato. Colpisce nell’inchiesta l’elevato numero di inquirenti, quasi ci fosse un particolare accanimento nei confronti della Signora Santanchè; lo stesso tipo di accanimento che ci fu nei confronti di Silvio Berlusconi. Questo non desta stupore,visti gli stretti legami tra la magistratura e il mondo di sinistra.
    D’altronde fu uno dei miti dei comunisti, Antonio Gramsci, a teorizzare il metodo per la conquista del potere.
    Usando una terminologia militare, Gramsci fa capire che in Italia la conquista dell’egemonia passa attraverso l’occupazione delle fortezze e delle casematte che costituiscono la società civile; e fra queste casematte ce n’è una a cui Gramsci attribuisce un valore particolare, la Magistratura.
    Non a caso il compagno Togliatti, detto “il Migliore” dai suoi colleghi comunisti, nel primo governo De Gasperi (1945) scelse il ministero di Grazia e Giustizia, per impiantare la prima “casamatta”
    nel tessuto sociale dello Stato Italiano.
    Questo è uno dei grandi mali della nostra Società:una Magistratura
    che si professa indipendente ma che appare totalmente subordinata alla Sinistre…compresi i 5 Stalle che non a caso la difendono dempre appassionatamento tramite il loro giornale di riferimento “Il Fatto Quotidiano”.
    P.S. ad evitare probabili querele, ribadisco che ho espresso delle opinioni, tutelate dalla Costituzione più bella del mondo, nata dall’Antifascismo, dalla Resistenza e dalle eroiche gesta dei Partigiani Rossi, scandite dalle immortali note di “Bella Ciao”.

  • Giovanni

    Mi sembra una buona idea

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