Bisogna partire spiegando che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia siedono in tre gruppi diversi al Parlamento europeo, ognuno dei quali segue, in Europa, politiche e schieramenti ideologici assai differenti. Basti pensare che i Popolari di Forza Italia sono coloro che hanno sempre governato insieme ai socialisti e sono sempre stati, insieme ai liberali dei paesi nordici, i più fanatici dell’austerity. Come faccia questo a conciliarsi con le politiche di “destra sociale” (in teoria) di Fratelli d’Italia e con la posizione euroscettica (in teoria) della Lega è un mistero. Proprio per questo in Europa Fratelli d’Italia è alleata con i “Conservatori Europei” che vede tra i principali affiliati i polacchi di Mateusz Morawiecki, mentre la Lega siede ancora più a destra assieme ai Francesi del Front National di Le Pen.
In un contesto simile, non è da escludere che i partiti che in Italia compongono una maggioranza fin qui piuttosto solida rimangano divisi nel Parlamento europeo anche dopo le prossime elezioni europee, anche se ciò significherà indebolire la posizioni dell’Italia nel suo complesso dato che è proprio in Europa che si prendono oramai tutte le decisioni importanti, in un paese de facto a sovranità limitata come il nostro.
Il dibattito in Italia è iniziato dopo che il leader della Lega Matteo Salvini Matteo Salvini, in un’intervista al “Corriere della Sera” ha annunciato la volontà di proporre «un patto scritto ai partiti della maggioranza prima del voto europeo» per formare un’alleanza di tutti i partiti di centrodestra in Europa. Il giorno successivo Salvini avrebbe dovuto incontrare proprio Marine Le Pen. I due leader sono tra i principali membri del gruppo parlamentare “Identità e Democrazia”, che dovrebbe di per sé avere posizioni sovraniste, populiste ed euroscettiche, e di cui fa parte anche Alternative für Deutschland (AfD), il partito della destra sovranista tedesca che sta recentemente crescendo velocemente nei sondaggi. Salvini e Le Pen hanno proposto di creare una unione delle destra che sia una vera alternativa ai socialisti e ciò ha scatenato l’ira del PPE e dunque di Tajani, uno dei suoi volti storici, che ha subito dichiarato: “è impossibile qualsiasi accordo con AfD e con il partito della signora Le Pen”, bocciando immediatamente, e con poco garbo, la proposta di Salvini.
Bisogna però considerare che nonostante le frizioni in ambito europeo è assolutamente improbabile che tali divisione si riversino sulla politica interna e sulla tenuta stessa del governo.