Non bastava l’inflazione, il caro energia e il salasso per le vacanze, ora per “mettere in ginocchio” milioni di italiani arriva pure il super rincaro per l’Rc Auto, le polizze auto, con rincari che arrivano mediamente su scala nazionale al 25%.
Dalla relazione annuale dell’Ania, l’Associazione nazionale fra le Imprese assicuratrici, pubblicata a luglio, è emerso un 2022 in rosso per le compagnie assicurative del ramo Rc Auto. Gli incrementi superano il 20% sull’intera Penisola con picchi del 24,7% al Nord e del 24,5% al Centro.
Un po’ meno care le polizze al Sud in cui mediamente si registra una crescita dell’11,7%. Considerando però i salari estremamente bassi e l’alto numero di poveri e disoccupati dell’ aerea meridionale del nostro Paese resta comunque un aumento significativo.
Medesimo il trend che si registra nelle Province più abitate che mostrano aumenti dei prezzi delle assicurazioni auto più marcati al Nord e al Centro con Milano dove le polizze salgono del 33,9%, Bergamo (+26,3%), Brescia (+25,6%), Torino (+25,4%) e Roma (+25,3%).
Il vero interrogativo resta però il completo silenzio sui media sui dati che indicano un tasso di inflazione in crescita sui beni essenziali e un continuo impoverimento degli italiani, che si vedono costretti a sempre più gravose e numerose rinunce, senza che il Governo fornisca motivazioni adeguate.
Non solo, oltre a pesare ancor di più sulle tasche dei consumatori, nell’ultimo anno messe a dura prova, gli aumenti arrivano senza preavviso. Perché? «A incidere sull’aumento del prezzo dell’Rc auto sono diversi fattori, spiega Andrea Ghizzoni, managing director insurance di Facile.it, “da un lato l’aumento degli incidenti stradali, dall’altro l’inflazione, che sta avendo ricadute anche sul costo di riparazione dei veicoli e, quindi, sul valore medio dei sinistri”.
La soluzione che ha trovato il governo a tutto ciò è a dir poco bizzarra: Taxi gratis per chi va in discoteca ed è troppo ubriaco per guidare, di modo che non crei incidenti. L’ iniziativa per ora è sperimentale ma non si può dire che non viviano in un epoca di geni assoluti, un nuovo rinascimento.