Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), due notissimi comici russi, hanno organizzato uno scherzo ai danni di Palazzo Chigi, fingendosi il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e trattando temi delicati e scottanti all’interno di una lunga telefonata, durata poco più di 13 minuti.
Il primo tema trattato nel corso della finta conversazione diplomatica è stato quello migratorio in cui Meloni ha ribadito l’ovvio ‘la situazione è molto difficile per noi, dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 120mila arrivi, per la maggior parte dalla Tunisia”.
Ed è difficilissimo questa volta non essere d’accordo con il nostro Premier dati i risultati disastrosi del governo Meloni proprio in questo aspetto particolarmente sensibile per l’opinione pubblica italiana.
Poi la conversazione si è spostata sulla politica estera e sulle implicazioni che questa ha sul fenomeno migratorio: “un flusso che dovrebbe aumentare per la situazione in Africa, nel Sahel, e per il problema dell’Ucraina. Quello che non capiscono in Europa è che non è possibile che il problema sia risolto solo dall’Italia. La dimensione del fenomeno coinvolge, nella mia opinione, non solo l’Unione europea ma anche le Nazioni Unite. Il problema è che agli altri non interessa, non rispondono al telefono. Tutti credono che l’Italia debba risolvere questo problema da sola”.
Sul Niger poi Meloni ha ribadito come la Francia stia premendo per un intervento militare, mentre l’Italia starebbe facendo il possibile per sostenere uno sforzo diplomatico.
Allo stesso tempo Meloni ha ribadito, una cosa oramai ovvia a tutti, ovvero che in Italia è divenuta impossibile l’integrazione dei migranti.
Sul conflitto in Ucraina, incalzata dai cominci russi, Giorgia Meloni ha ribadito come “ci sia molta stanchezza” all’interno del mondo occidentale e si avvicinerà presto il momento in cui “tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.
Meloni ha poi sostenuto di avere un piano di paca a disposizione, ma di star aspettando il momento giusto per poterlo mettere sul tavolo.