Graziani su “Il Corrispondente”: “Gli Usa non voglio una pace duratura in Ucraina”

Esclusiva: Tiberio Graziani, uno dei più grandi esperti di geopolitica in Italia ci fornisce il suo punto di vista sugli sviluppi del conflitto in corso in Ucraina

Tiberio Graziani, é presidente dell’istituto di geopolitica internazionale “Vison and Global Trands” oltre ad avere una vasta carriera accademica sia in Italia che all’estero.

Il primo argomento a tenere banco nella nostra cordiale conversazione è stato il tema della Conferenza di Pace organizzata dall’Ucraina in Svizzera, che vede il governo di Kiev tentare disperatamente di raccogliere intorno a sé ulteriori aiuti internazionali in un momento di estrema difficoltà sul piano militare e di disinteresse da parte della comunità mondiale a seguito dello scoppio della crisi medio orientale. A tal proposito Graziani ha dichiarato che:

“è chiaro che le grandi potenze come gli Stati Uniti non siano attualmente interessate a raggiungere un accordo a lungo termine per risolvere il conflitto”.

 

Oltre a ciò secono proprio il fatto che l’esercito russo stia avanzando su tutti i fronti e che la diplomazia di Mosca stia portando avanti grandi successi anche in termini di relazioni internazionali come evidenziato dal recente Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo e dall’ampliamento della cooperazione politica ed economia dei Paesi BRICS pone negli Stati Uniti in una posizione tale da non essere davvero favorevoli ad un negoziato.

Secondo Graziani infatti:

“Gli Stati Uniti stanno ostacolando il processo di pace non perché non vogliano negoziare, ma perché hanno bisogno di tempo per rafforzare la loro posizione negoziale con il Cremlino”.

Dunque possiamo riassumere dicendo che il forum di pace in Svizzera si tramuterà nella solita passerella di Zelensky senza alcun significativo passo avanti per la posizione dell’Ucraina sulla sfera internazionale mentre allo stesso tempo il rischio di escalation aumenta per via delle pericolose dichiarazioni di Macron sull’invio di ulteriori armi e sulla possibilità di inviare soldati o istruttori francesi in Ucraina con la possibilità di una guerra diretta tra la Nato e la Russia

“Questo complica notevolmente qualsiasi prospettiva di negoziati”.- ha aggiunto Graziani.

Nel corso dell’intervista si è anche avuto modo di discutere le recenti elezioni europeee

Si può osservare come da una parte ci siano i partiti “pro-europei o pro-occidentali come quello di Macron insistono sulla necessità di continuare la guerra fino a un esito vittorioso” mentre dall’altra le forze più euroscettiche hanno messo in dubbio il supporto all’Ucraina ma secondo Graziani almeno in Italia tutto ciò è una mera misura elettorale:

“È quindi ovvio che le dichiarazioni di Salvini, ad esempio, sono retoriche populiste che mirano a guadagnare più voti. Del resto, sia Salvini che Meloni sanno bene che molti dei loro elettori sono contrari alla guerra, così come una parte significativa della società italiana ed europea nel suo complesso”

-ha concluso Graziani, le cui affermazioni sono confermate dal fatto che più della metà degli italiani non siano andati al voto, consapevoli che le elezioni in Europa siano più una farsa per mantenere al potere lo status quo sensa troppi scossoni che un vero esercizio di sovranità e democrazia. Le vere decisioni, come sempre, sono prese a Washington, o, molto spesso, a Langley in Virginia, a buon intenditor poche parole.

Commentare
  • dir de Paoli

    Discutibile ma nel complesso corretto, alla luce della seconda seduta LOT/33 e segg.
    (gennaio 24).
    Inoltre, anche interpretando i recenti sviluppi USA e NATO (abbocc. 21), si può qui apprezzare la caratura e l’autorevolezza del personaggio:

    https://tinyurl.com/y34vddc8

  • Dir Anonymous

    Quanto detto nell’articolo è condiviso da tutte le persone di
    buona volontà,che sanno che finchè alla White House ci sarà
    il vecchietto, non ci sarà la pace nè la normalizzazione dei
    tapporti col Presidente Putin.
    Già Macron si è preso una bella stangata; aspettiamo fiduciosi che il vecchietto venga cacciato dalla Casa Bianca dalla vittoria di Trump.
    Dai che ce la facciamo!
    firmato: Anonymous

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  • xAnonymous

    “Questo, in un paese democratico si chiama ricatto”
    Si chiama proposta di pace da parte di chi sta vincendo la guerra..
    e che conviene accettare perchè la prossima proposta sarà senz’altro più dura! (parola di Anonymous).

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