Bari: 20enne picchiato selvaggiamente e gettato in mare

Il ragazzo è stato notato da un pescatore che ha allertato i soccorsi. Aveva le mani legate, una gamba incastrata in uno scoglio e segni di annegamento e ipotermia. Gli investigatori ipotizzano un raid punitivo di una baby-gang rivale.

Un drammatico episodio di violenza ha sconvolto ancora una volta Bari nella notte tra giovedì e venerdì, quando un giovane di 20 anni, di origine sudanese, è stato brutalmente aggredito e abbandonato tra i frangiflutti del molo di Santo Spirito.

Il ragazzo, secondo quanto emerso, è stato circondato da un gruppo di persone che lo hanno picchiato selvaggiamente, legato e infine scaraventato sugli scogli.

Nell’impatto, il giovane è rimasto incastrato con una gamba tra le rocce e, privo di forze, è stato lasciato in balia delle acque gelide del mare.

A salvarlo è stato un pescatore che, trovandosi nei pressi del luogo dell’aggressione, ha notato la scena e prontamente chiamato il numero di emergenza 112.

L’intervento dei vigili del fuoco è stato decisivo per liberare il ragazzo, ormai privo di sensi a causa dell’ipotermia sopraggiunta dopo ore passate in acqua e al freddo.

Una volta estratto dagli scogli, il giovane è stato affidato alle cure del personale medico del 118, che lo ha stabilizzato sul posto prima di trasportarlo d’urgenza in ospedale.

Le sue condizioni, pur gravi, sono migliorate dopo il ricovero, ma il 20enne ha riportato diverse ferite, alcune delle quali dovute probabilmente alla caduta sugli scogli, mentre altre potrebbero essere riconducibili alle percosse subite.

Le autorità stanno ancora indagando sull’esatta dinamica dell’accaduto, e sul movente che avrebbe spinto gli aggressori a compiere un gesto così violento.

Il giovane, che risulta regolarmente residente in Italia, avrebbe fornito agli investigatori diverse versioni contrastanti riguardo ai fatti, rendendo al momento difficoltoso stabilire con precisione cosa sia effettivamente accaduto.

Gli agenti delle Volanti della Questura di Bari, accorsi immediatamente sul posto, hanno avviato le indagini insieme alla Squadra mobile per chiarire i contorni della vicenda e identificare i responsabili dell’aggressione.

La zona del molo di Santo Spirito, solitamente frequentata da pescatori e amanti del mare, è ora al centro delle attenzioni investigative.

Le autorità stanno vagliando tutte le ipotesi, e non si esclude che l’aggressione possa essere stata motivata da questioni personali o da dinamiche ancora da chiarire, come uno scontro tra diverse gang o baby-gang di immigrati come sempre più spesso avviene nel nostro Paese.

Il giovane, al momento sotto osservazione in ospedale, sarà ascoltato nuovamente dagli inquirenti non appena le sue condizioni lo permetteranno, nel tentativo di ottenere una versione coerente e dettagliata degli eventi.

Il grave episodio ha scosso la comunità locale, che ora attende con apprensione l’esito delle indagini.

Le forze dell’ordine stanno inoltre verificando la presenza di eventuali testimoni o di telecamere di sorveglianza nella zona, per raccogliere ulteriori elementi utili a ricostruire l’accaduto e assicurare alla giustizia i colpevoli di questo brutale atto di violenza.

 

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