Il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli ha patteggiato una squalifica di 7 mesi più 5 di pene alternative per aver scommesso su piattaforme illegali di scommesse online. Lo ha reso noto la procura della Figc, che ha aperto un fascicolo sul caso dopo la segnalazione dei legali del giocatore il 30 agosto scorso.
Fagioli è anche indagato dalla procura di Torino nell’ambito di un’inchiesta su alcune società estere che gestiscono siti illeciti di scommesse.
Le dichiarazioni rilasciate da Fagioli nell’interrogatorio alla procura federale sono agghiaccianti: il calciatore ha ammesso di avere debiti che sfiorano i 3 milioni di euro, in gran parte con piattaforme illegali.
Fagioli ha poi raccontato di aver iniziato a scommettere sul tennis, poi da settembre 2022, per provare a recuperare le somme perdute, anche sul calcio, e su qualsiasi evento sportivo che stesse vedendo in tv arrivando a subire una vera e propria ludopatia psicologica.
Il calciatore della Juventus ha poi confessato di aver ricevuto pesanti minacce da parte dei creditori delle bische clandestine, pronti a “spezzarli le gambe”.
Fagioli ha poi rivelato di aver chiesto dei prestiti ad alcuni amici e compagni di squadra, come Dragusin, mentendo sul motivo.
Ha ammesso di aver avuto problemi di dipendenza dal gioco e di essersi rivolto al Sert per farsi curare. Ha assicurato però di non aver mai scommesso su partite della Juventus, a differenza di Tonali che avrebbe scommesso anche sul Milan.
Sandro Tonali, è un amico stretto di Fagiolo e gli avrebbe suggerito un sito illegale di scommesse, aiutatandolo a registrarsi tramite un account.
Tonali è stato dunque ascoltato a sua volta dalla procura di Torino e si è detto scosso e pentito.
Lo scandalo delle scommesse illegali ha scosso il mondo del calcio italiano e ha messo in luce il fenomeno delle società estere che gestiscono siti illeciti di scommesse online, eludendo i controlli delle autorità italiane e offrendo quote più alte e maggiori possibilità di vincita. Si tratta di un business miliardario che sfugge alla tassazione e al contrasto al riciclaggio e che alimenta la criminalità organizzata. Secondo le stime dell’Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli), le scommesse illegali in Italia ammontano a circa 20 miliardi di euro l’anno, pari al 40% del mercato legale.
Le sanzioni previste per i tesserati che scommettono su piattaforme illegali sono molto severe: secondo l’articolo 24 del codice giustizia sportiva Figc, la pena va da un minimo di tre anni a un massimo di cinque anni di squalifica, più una multa da 25 mila euro a 100 mila euro. Inoltre, i tesserati che vengono a conoscenza di fatti illeciti e non li denunciano alla procura federale rischiano una sanzione da sei mesi a due anni di inibizione o squalifica, più una multa da 15 mila euro a 50 mila euro.
Fagioli ha cercato di attenuare la sua posizione patteggiando una squalifica di 7 mesi più 5 di pene alternative, che potrebbero consistere in attività sociali o benefiche.
Il calciatore ha chiesto scusa alla Juventus, alla sua famiglia e ai suoi tifosi e ha espresso il desiderio di tornare presto a giocare e a riprendersi la sua carriera.
La procura federale ha annunciato che proseguirà le indagini per accertare eventuali responsabilità di altri tesserati coinvolti nello scandalo, e i nomi, secondo quanto trapela dai media e quanto rivelato da Corona, potrebbero essere davvero tanti.