Lo stipendio medio di un giovane sotto i 35 anni in Italia è assai scarso dato che il 43% percepisce secondo le statistiche una retribuzione netta mensile inferiore a 1.000 euro, il 33% guadagnerebbe un salario compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro, mentre solamente il 24% supererebbe i 1.500 euro netti, ma rimanendo sotto la soglia dei 2.000 euro.
Leggermente meglio la situazione per gli over 50, e per i professionisti che godendo di retribuzioni più elevate portano il salario medio generale italiano a 1.600€ secondo Forbes.
Anche secondo il “Fatto Quotidiano” che riporta i dati dell’ “Osservatorio INPS” Il reddito medio annuo da lavoro di dipendenti e autonomi tra i 20 e i 24 anni si è fermato nel 2021 a 9.911 euro per arrivare a poco più di 15.600 nella fascia 25-29. Gli over 50, che sono ormai quasi il 40% degli occupati, ne guadagnano mediamente oltre 26mila. Anche i professionisti iscritti agli ordini, se under 30, totalizzano poco più di 13mila euro.
Avvocati, ingegneri e architetti non stanno molto meglio. I primi, secondo il rapporto 2022 di Cassa forense e Censis, hanno totalizzato nel 2021 soli 13.274 euro annui se under 30 e arrivano poco sopra i 16mila se hanno tra i 30 e i 34 anni. Il Centro Studi dell’Adepp, l’associazione che rappresenta 20 Casse di previdenza privatizzate, calcola che i professionisti sotto i 30 anni dichiarino poco più di 14mila euro medi contro i 47mila degli iscritti con un’età compresa tra i 50 e i 60 anni. A queste somme lorde vanno poi sottratte le esose tasse imposte dallo Stato Italiano che chiede il 23% solo di IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche) per i redditi fino a 15.000 euro e ben il 35% per i redditi da 28.001 fino a 50.000 euro, oltre che alle ritenute dovute alle casse previdenziali dell’ordine a cui si è iscritti o all’INPS, andando dunque a ridurre ulteriormente i soldi effettivamente in tasca agli italiani.
Preso atto della situazione disastrosa dei salari, che da quando l’Italia è entra nell’Eurozona sono addirittura diminuiti rispetto agli anni 90, vediamo ora alcuni indici del costo della vita, primo fra tutti l’abitazione.
Con 1.500€ di stipendio in Italia nella maggior parte delle città non è possibile neppure acquistare un semplice monolocale.
Entrando nel pratico un mutuo di ben 30 anni (il massimo possibile per legge) sull’ 80% del valore dell’immobile con una rata di 325€ pari al 25% dello stipendio quello che si riesce a comprare è a dir poco infimo: a Milano sarebbero sufficienti per a malapena 17,8 mq di casa, a Firenze per 22,6 mq, a Roma per 28,4, a Venezia per 31,2 mq a Napoli 33,6 mq ed infine Torino con 48,6 mq.
Bisogna però considerare che molte volte gli stipendi sono inferiori a 1.500€ al mese nelle città con le case più “economiche”, con Torino per esempio che ha uno stipendio medio pari a solo 1.200 euro al mese. Una vera miseria.
Non va meglio invece per chi sceglie di vivere in affitto, dato che si ritrova a spendere persino di più. Basti pensare che a Milano l’affitto pesa in media il 51,6% dello stipendio medio, mentre a Firenze a causa del caro affitti il 24% delle famiglie ha grosse difficoltà a far fronte alle spese delle utenze, il 47% non riesce a pagare la rata del condominio e secondo il quotidiano fiorentino “La Nazione” ben 20mila i fiorentini rischiano di ritrovarsi senza un tetto sotto cui vivere a causa della morosità.
Sempre in Italia il 15% della popolazione non riesce a permettersi neanche un pasto completo ogni due giorni, mentre un lavoratore su tre non riesce a risparmiare abbastanza da permettersi di andare in vacanza.
Nel frattempo il costo della vita continua a crescere, in maniera esorbitante e insostenibile tanto che anche mandare i propri figli a scuola sembra diventato un lusso. Il costo per un anno di istruzione nella scuola pubblica compresi i libri di testo e i dizionari raggiunge, secondo l’ISTAT, i 1.096€ per un singolo figlio che frequenta la prima media e ben 1.302€ nel caso in cui il ragazzo frequenti invece le scuole superiori. Considerando però che la scuola pubbliche versano oramai in uno stato di totale degrado per via delle strutture fatiscenti, della scarsa qualità del corpo docente che viene continuamente sostituito e trasferito sia per via della micro criminalità e dei fenomeni violenti dovuti all’ampia presenza di immigrati di seconda generazione ecco allora che, per evitare che il proprio figlio vada all’università anziché associarsi ad una gang sarà necessario iscriverlo ad una scuola privata che può arrivare a costare oltre i 4.000€ l’anno.
Bisogna infine considerare il costo dei trasporti e della vita quotidiana che è diventato anch’esso esorbitante. Un singolo biglietto della metropolitana, solo andata, costa ben 2,20 mentre a Torino il costo è pari a 1,70€. Se poi si ha la sfortuna di vivere fuori dal centro città e dover prendere la macchina si dovrà affrontare un ulteriore salasso economico con la benzina che può talvolta anche superare i 2€ al litro.
Non meglio invece per quanto riguarda i bisogno assolutamente primari, come mangiare e bere: secondo i dati Istat, elaborati dall’Unione nazionale dei consumatori e citati da Il Messaggero, l’aumento medio rispetto a giugno dell’anno scorso per i prodotti alimentari è dell’11,2%. Secondo il direttore delll’Unione nazionale dei consumatori “per una coppia con due figli, l’inflazione comporta una stangata pari a 1.830 euro su base annua, di questi ben 861 servono solo per far fronte ai rincari dell’11,2% di cibo e bevande. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 1.670 euro, 777 solo per mangiare e bere”.
Il Giardino Europeo raccontato nei forum internazionali da Borrel altro non si è rivelato altro che una gabbia infernale in cui gli italiani vengono lasciati a morire di fame.
E mentre la rabbia sociale aumenta, si rende sempre più necessario quel cambiamento radicale, quella voglia di sovranità ed indipendenza, che oramai è richiesta a gran voce da tutti, sia dai militari (che quadagnano 900€ al mese) che dalla società civile e imprenditorale oltre che dalle folle inferocite di gente oramai disperata, ma priva di leadership, idee e strutture.
Riuscirà il popolo italiano a trovare il suo nuovo Garibaldi?
Riuscirà il popolo italiano a trovare il suo nuovo Garibaldi? SPERO TANTO DI NO!!!!!
QUEL MASSONE OBBEDIENTE ALL’INGHILTERRA E ALL’AMERICA? CON LA VOCE STRIDULA ..