Secondo Confindustria la spesa delle famiglie italiane per gli alimentari è in forte riduzione con dati preoccupanti e allarmanti che confermano quanto andiamo denunciando da oltre 1 anno: gli italiani sono a dieta forzata a causa dell’inflazione alle stelle che, dopo i beni energetici, ha colpito soprattutto gli alimentari con rialzi lunari, oramai del tutto ingiustificati. Una situazione che sta avendo ripercussioni anche sulla crescita, considerato che i consumi rappresentano il 60% del Pil e che, se gli italiani non acquistano, i commercianti non vendono e le imprese non producono” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. I prodotti alimentari e quelli di prima necessità continuano a costare fino all’11% in più rispetto all’anno precedente, costringendo gran parte della popolazione a rinunce profonde e scelte ponderate persino in merito a cosa e quanto mangiare. Ma se i piatti sono vuoti è anche colpa del governo che nulla ha fatto per porre fine al fenomeno, addossando semplicemente la colpa ad un fantomatico “caro energia” e negando l’evidente correlazione con le sanzioni e con le deludenti politiche economiche intraprese negli ultimi anni sia dall’Italia che della Commissione Europea. I salari continuano ad essere bassi, e persino in riduzione, la tassazione elevatissima resta la medesima ma nel frattempo il costo della vita (o della sopravvivenza) continua a crescere. Quanto ci vorrà prima che la corda si spezzi?
vogliamo i condizionatori non la pace!!!!