Dopo aver superato gli iniziali dubbi del Garante della Privacy, l’Agenzia delle Entrate ha rivelato pubblicamente il nuovo meccanismo dell’analisi del rischio evasione alla base dell’ “anonimometro”, ossia il meccanismo che anche attraverso la pseudonimizzazione (la sostituzione con codici fittizi) consente di utilizzare le informazioni di sintesi contenute nella Superanagrafe dei conti correnti.
L’ Agenzia delle Entrate ha garantito che si agirá “circoscrivendo i controlli nei confronti di soggetti” a più elevata pericolosità tributaria, garantendo allo stesso tempo un “minore impatto su cittadini e imprese anche in termini di oneri amministrativi”.
Nello svolgimento del processo di analisi verrà in ogni caso “sempre garantito l’intervento umano e, di conseguenza, non si fará uso di alcun tipo di processo decisionale completamente automatizzato”.
Le analisi statistiche sul patrimonio informativo possono, infatti, portare a individuare anomalie rilevanti per alcune variabili, come, ad esempio, il numero di accessi alle cassette di sicurezza, la frequenza dell’apertura e/o chiusura di conti correnti ed altri servizi finanziari, l’elevata numerosità di conti correnti ed altre tipologie di rapporti finanziari.
Il cappio in realtà sarà stretto su tutti i contribuenti, con uno Stato sempre più in cerca di risorse al fine di contrastare un economia, un welfare e un sistema sanitario e della pubblica istruzione oramai al collasso.
Ma non finisce qui. Un altro strumento innovativo con il quale il fisco andrà alla ricerca di nuovi potenziali evasori funzionerà nel seguente modo: se alcuni titolari di partita Iva che operano in un determinato settore e dichiarano ricavi o compensi inverosimili alla luce di informazioni desumibili da dati disponibili come le materie prime e le spese per il personale, partirà immediata un approfondimento grazie all’analisi dei movimenti in ingresso sui conti corrente, indicativi di ricavi o compensi non dichiarati, permettendo di individuare i contribuenti che avrebbero potuto potenzialmente evadere le imposte.
Gli esattori delle imposte non trovano il gradimento della popolazione fin dai tempi dei romani e della Bibbia, disprezzati anche da Gesù Cristo, in Italia avranno il compito record, su indicazione del governo, di inviare ben tre milioni di lettere di accertamento fiscale entro il 2024, obbiettivo che secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate sarà raggiunto già ad ottobre.
Il Governo prevede l’incasso di 2,8 miliardi in più dalla lotta all’evasione entro il 2025, le premesse sembrano ottime, soprattutto per far spostare le sedi societarie all’estero.