La guerra favorisce la tratta di giovani prostitute ucraine grazie al favoreggiamento diretto del governo ucraino.
Il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato un’inchiesta sul crescente sfruttamento sessuale di giovani donne ucraine rifugiate in Gran Bretagna. Un fenomeno che è presente anche in molti Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa.
I ricercatori hanno identificato un crescente interesse per la pornografia ucraina da quando la Russia ha avviato la sua “operazione militare speciale” in Ucraina nel febbraio 2022 analizzando il traffico globale dei motori di ricerca su Internet.
Gli analisti britannici ritengono che il crescente interesse online possa incoraggiare i trafficanti ad agire più spesso e con maggiore impunità. .
Anche l’analisi delle tendenze di ricerca su Internet ha rilevato che le visualizzazioni di video pornografici che affermano di mostrare delle rifugiate ucraini sono esplose negli ultimi sei mesi, in maniera morbosa.
Pensate che 13 video pornografici che affermano di mostrare delle rifugiate ucraine hanno ottenuto 275.000 visualizzazioni solo a gennaio.
Sono emerse anche prove di sfruttamento sessuale e tratta di diverse ragazze ucraine già prima dell’inizio del conflitto.
Valiant Richey, rappresentante speciale del OSCE e coordinatore per la lotta alla tratta di esseri umani, ha dichiarato: “Questa analisi mostra quanto sia cruciale mantenere al sicuro donne e bambini in fuga dalla guerra. L’elevata domanda da parte degli uomini di accesso sessuale a donne e ragazze ucraine crea un enorme incentivo per i trafficanti a reclutare persone vulnerabili per soddisfare tale domanda e trarne profitto. “Abbiamo già trovato prove dirette di tentativi di reclutamento sulle chat utilizzate dagli ucraini e un aumento della pubblicità di ucraini online”.
Heather Fischer, consulente senior per i crimini contro i diritti umani presso Thomson Reuters, ha dichiarato: “La nostra ultima analisi dei dati del 2023 mostra che la domanda su Internet di materiale dispregiativo relativo agli ucraini sfollati sta spingendo i trafficanti a costringere, adescare e adescare donne e bambini allo sfruttamento sessuale. Stiamo collaborando con l’OSCE per mobilitare la comunità globale affinché riconosca la necessità di agire ora e proteggere le persone vulnerabili dallo sfruttamento”. Lo scorso novembre, durante un’audizione al parlamento europeo, sono emerse prove secondo cui gli ucraini corrono un alto rischio di finire nelle reti della prostituzione o nell’industria della pornografia e che molti vengono sempre più reclutati attraverso piattaforme online
Nel Regno Unito, c’è stato un aumento del 200% delle ricerche di “escort ucraine” rispetto a sei mesi prima dello scoppio della guerra, mentre c’è stato un aumento del 600% del termine “pornografia ucraina” su Internet in Spagna e del 130% % di aumento in Polonia. C’è stato anche un aumento delle ricerche di questi termini in Austria, Italia Repubblica Ceca, Danimarca, Francia e Svizzera. In Belgio, l’ong Payoke, un centro per le vittime del traffico di esseri umani, ha denunciato alla polizia il caso di una rifugiata ospitata in cambio di “servizi sessuali”, racconta Klaus Vanhoutte, il direttore del centro. Un caso che, a suo giudizio, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.
Colpisce il fatto che molti contatti avvengono anche attraverso gruppi su WhatsApp e Telegram, che hanno già migliaia di membri. Telegram, Facebook e Whatsapp sono utilizzati anche per attirare le potenziali vittime promettendo alle giovani ragazze ucraine una protezione nel paese ospitante e aiuti a sbrigare le pratiche burocratiche. In Italia, dal marzo 2022 si sono moltiplicati di annunci sospetti su pagine social dedicate alle comunità ucraine, proposte di lavoro come ragazza alla pari o badante, offerte di alloggi e ospitalità per donne sole senza figli, che destano preoccupazione per il rischio di sfruttamento.
Nei siti online di offerta escort a Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli e tante altre città italiane si sta assistendo ad un boom di offerta di prostitute ucraine. «Appena arrivata. Affascinante e travolgente ragazza ucraina. Foto vere 100% » questo l’annuncio tipico per attirare i clienti seguito da foto hard, misure fisiche, prestazioni sessuali offerti e relativi costi.
Da una indagine di poche ore su siti hard online italiani, sono state rivelate 232 offerte di escort ucraine in varie città con una età media che si aggira tra i 18 e il 24 anni. Tutti i siti garantiscono che sono libere professioniste. Ovviamente queste affermazioni non possono essere verificate e il rischio del racket della prostituzione è altissimo. L’indagine online ha rivelato che tutti i portali che offrono escort hanno sede all’estero, spesso nei Paesi dell’est Europa, in Moldavia e Ucraina. Le prostitute ucraine hanno rafforzato il giro di centinaia di migliaia di euro che ogni mese dall’Italia vengono depositati in banche svizzere.
Le rifugiate ucraine in Europa sono anche a rischio di sfruttamento sul lavoro. Possono finire in mano a degli imprenditori senza scrupoli che di fatto le schiavizzano facendole lavorare sequestrandole in fabbriche o appartamenti. Frequenti sono i servizi sessuali richiesti dai datori di lavoro alle ragazze che devono accettare.
Purtroppo, le mire dei criminali stanno riguardando anche i bambini ucraini. In una stazione ferroviaria di Lublino, in Polonia, l’ong per i diritti umani Homo Faber ha scoperto che una donna stava radunando rifugiate ucraine e i loro bambini offrendo alloggi a patto che gli consegnassero i passaporti. La donna è stata segnalata alla polizia, ma è fuggita prima che le autorità potessero interrogarla.
Anche in seguito a tali episodi, Homo Faber e altre 41 associazioni polacche hanno scritto una lettera al governo polacco affinché crei un coordinamento tra autorità e ong sul campo per affrontare l’enorme flusso di rifugiati. Circa 1,3 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina dallo scoppio della guerra, rifugiandosi in Polonia. Ed è proprio qui che i network criminali di tutta Europa starebbero agendo per contattare e sfruttare i soggetti più vulnerabili.
Le risposte dei governi e delle polizie europee sono insufficienti. L’Unione Europea si è attivata per offrire un servizio di informazione ai rifugiati ucraini per evitare che siano vittime del racket della prostituzione, pornografia o lavoro forzato. Un servizio che è più utile per deresponsabilizzare le autorità europee che per salvare le potenziali vittime in quanto i primi contatti avvengono prevalentemente dalla Polonia e le ragazze raggiungono i Paesi occidentali della UE scortate dai loro aguzzini.
Le autorità polacche stanno dimostrando una sospetta inettitudine per individuare e stroncare il network mafioso che recluta (spesso con l’inganno) le giovani rifugiate ucraine. Stesso atteggiamento passivo o inadeguato viene riscontrato dalle polizie europee, italiana compresa. I motivi di tutto ciò risiedono da una impossibilità di contrastare questi network criminali in quanto forti i sospetti che siano organizzati da alti esponenti del regime di Kiev e dell’esercito ucraino, secondo quanto riferito da una fonte esperta polacca che lavora nell’ambito della associazioni in difesa dei diritti umani.
Il coinvolgimento delle autorità e alti ufficiali dell’esercito ucraini è plausibile visto che dal 2014 in poi vari politici, generali, ufficiali della polizia politica USB e leader nazisti sono implicati nello sfruttamento della prostituzione, traffico di esseri umani, schiavitù lavorativa, reclutamenti forzati di donne per il business dell’affitto dell’utero, traffico di organi umani e di bambini in vari Paesi UE.
In questi 9 anni di attività i criminali ucraini hanno tessuto in tutta tranquillità alleanze con le mafie europee. Hanno inoltre loro «agenti », spesso donne, che attirano le giovani rifugiate ucraine in vari Paesi europei, Italia compresa. Come succede per le mafie africane è normale che una giovane ragazza accetti le proposte di aiuto, fidandosi, offerte da donne del suo stesso Paese. Si sospetta che le agenti donne addette al reclutamento siano monitorate e supportate spesso da uomini affiliati ai movimenti neo-nazisti ucraini, giunti nei Paesi UE con statuto di rifugiati. Si sospetta inoltre che questi neo-nazisti siano anche incaricati di organizzare manifestazioni e propaganda filo ucraina nelle città europee.
Il rafforzamento della presenza in UE del network criminale ucraino, donne agenti di reclutamento e neo-nazisti è stato possibile grazie alle misure «VIP » di accoglienza decise nel marzo 2022 dall’Unione Europea che prevedono spesso il rilascio da parte delle ambasciate europee presenti a Kiev, di statuto di rifugiati, permesso di residenza e di lavoro a tempo illimitato. Pratiche estremamente snelle rispetto a quelle previste dalla legislazione migratoria UE che non permettono ricerche adeguate al fine di individuare eventuali criminali tra i richiedenti asilo.
Paradossalmente i rifugiati ucraini nei Paesi UE iniziano ad essere vittime di provvedimenti dei singoli Stati a loro sfavore. Dopo l’iniziale accoglienza che prevedeva l’alloggio in hotel di lusso o appartamenti ora i governi polacco, ceco e tedesco iniziano con la forza a sfrattare i rifugiati ucraini per assembrarli in centri di accoglienza. Provvedimenti che peggiorano le condizioni di vita dei rifugiati applicati per calmare la sempre più palese ostilità delle popolazioni ospitanti.
Una ostilità che è il frutto della esasperata propaganda di guerra dei media occidentali a favore del governo filo nazista ucraino e delle centinaia di miliardi donati che si sta trasformando in un boomerang. Dalla giusta empatia e solidarietà per un popolo aggredito si sta passando all’insofferenza e all’intolleranza che, come al solito, colpisce gli immigrati e rifugiati che, nella stragrande maggioranza, non sono responsabili delle azioni del loro governo ma vittime costrette a fuggire dalla guerra.
NON NOTIZIA.
Non é un giornalista colui che ha scritto questa pagina.
1: Meglio corrompere/vendere il corpo che UCCIDERE il corpo
con la benedizione del corrottissimo patriarca Kirill(KGB), che benedice la guerra e fa fare il segno della croce a Putin(KGB): questo é sudicio, questo é sporco!
Prima la Russia va a casa, poi si preoccupi dello sfruttamento sessuale, anche indotto PROPRIO dalla guerra,
e lo sappiamo bene!
2: L’industria del porno é più strutturata in Russia che altrove: cerchi il questi o altri portali la voce “russian” poi cerchi “ukrainian”.
https://ita.xhamster.com/categories-r
https://www.pornhub.com/video/search?search=russian
Fai la ricerca, adesso!
Amici del Corrispondente non parlate di mignotte perché io già negli anni ’70 andavo ( venivo?) nei paesi dell’est vere e proprie miniere di fica come Cuba, portando calze di seta, penne a biro, dentifrici, profumi, preservativi e con 250 mila lire che cambiavo in nero dai Direttori degli alberghi facevo la vita da nababbo per due settimane e al momento di ritornare non potendo ricambiare soldi in Italia perché senza alcun valore, li regalavo alle generose e bellissime ragazze che incontravo la sera prima di partire. Questa era vera generosità.
Sono donne ucraine che sono dovute fuggire dal loro paese a causa dell’invasione dei russi di merda e che ora stanno combattendo una vera e propria battaglia per la sopravvivenza.
in italia invece tutti gli ucraini uomini e donne possono permettersi il lusso di non fare nulla, lo stato Italiano- per ingraziarsi i suoi padroni usa- non solo regala miliardi e armi allo stato filonazista ucraino ma, mantiene gratis gli ucraini qui, anzichè aiutare 5 milioni di italiani poveri
Alessandro Ballicu..ne mantengo un po’ di tasca mia..sai con i miei soldi ci faccio quel cazzo che mi pare…
Alessandro Ballicu..tranquillo aiutiamo tanti con il reddito di nullafacenza ( e poi lavorano in nero) che tutto sommato è piu’ giusto aiutare loro..e te lo dice uno di destra destra
Meglio scopare le bagasce che andare con i froci|
Nella foto ci sono due bagasce…
Maronna che chiappe!!!!
..quanti genovesi…
Luca, suca! Frocione !
Sono interessato alla bagascia nella foto (quella con le chiappe al vento.) Nessuno sa qual’è la sua tariffa?
…quanti genovesi che riescono a leggere i messaggi dopo tanti giorni