La Camera dei Deputati ha dato il via libera al Piano Strutturale di Bilancio (PSB), con 183 voti favorevoli, 118 contrari e 2 astensioni. Questo documento di finanza pubblica, cruciale per definire la strategia economica del governo, sarà ora inviato alla Commissione Europea.
L’approvazione ha escluso le altre cinque risoluzioni presentate dalle forze di opposizione, tutte bocciate dopo il parere negativo dell’esecutivo.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha preso la parola in Aula per commentare il voto e illustrare le sfide economiche che il Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi. “Stiamo assistendo a una crescita del Pil pro capite, ma non di quello aggregato nazionale,” ha dichiarato il ministro. “L’Italia perde ogni anno tra 300 e 400 mila cittadini, e senza una crescita demografica sostenuta, è illusorio pensare a incrementi del Pil del 3, 4 o 5%.” Giorgetti ha voluto sottolineare l’importanza di pianificare il futuro con uno sguardo lungo, soprattutto per garantire un’eredità sostenibile alle nuove generazioni.
Un tema centrale del discorso del ministro è stato il peso del debito pubblico italiano. “Ogni manovra finanziaria deve fare i conti con il debito e i relativi oneri,” ha affermato Giorgetti, esprimendo invidia per gli altri Paesi europei che godono di una pressione debitoria inferiore. “Prudenza, responsabilità e cautela sono le parole chiave, non un disco rotto. Questa linea ci ha già permesso di abbassare lo spread di 100 punti base, e dobbiamo continuare su questa strada per mantenere la credibilità del Paese sui mercati internazionali.”
Uno dei punti più controversi della prossima legge di bilancio riguarda il Superbonus edilizio, un provvedimento introdotto dal governo Conte per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici. Giorgetti ha annunciato che i proprietari di immobili che hanno usufruito di questo bonus dovranno affrontare controlli più rigorosi. “Verificheremo se i beneficiari del Superbonus hanno aggiornato le rendite catastali, come previsto dalla legge, affinché i Comuni possano contare su maggiori risorse“, ha spiegato il ministro davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato.
L’aggiornamento delle rendite catastali sarà un altro tema caldo della manovra. Il governo intende intervenire sugli immobili che hanno beneficiato dei bonus per la ristrutturazione e l’efficienza energetica, in modo da ricalcolare le imposte sulla casa, dall’Imu alle tasse sulle compravendite. Le entrate supplementari andranno a rinforzare i bilanci comunali, che però continueranno a subire riduzioni nei trasferimenti statali.
Il dibattito sulle nuove tasse, tuttavia, ha già creato tensioni all’interno della maggioranza. La Lega, partito dello stesso Giorgetti, ha emesso una nota dopo una riunione del consiglio federale, sottolineando che “non ci sarà alcuna stangata sulla casa.” Il tema delle imposte sugli immobili resta dunque una questione spinosa, destinata a provocare discussioni anche tra le forze di governo.
Oltre agli immobili, il governo prevede di intervenire sulle accise dei carburanti. L’esecutivo punta a un “riallineamento” delle accise, riducendo quella sulla benzina (attualmente a 72,8 centesimi al litro) e incrementando quella sul gasolio (61,7 centesimi). Questa misura, se approvata, dovrebbe portare nuove entrate nelle casse dello Stato.
A complicare ulteriormente il quadro economico, è arrivata la revisione delle previsioni di crescita da parte di Bankitalia, che ha abbassato il dato per il 2024 allo 0,8%, rispetto alla previsione iniziale dell’1%. Una stima che aggiunge ulteriore pressione su un governo chiamato a trovare soluzioni innovative per far quadrare i conti e portare avanti una manovra finanziaria già intrisa di difficoltà.