Il Governo Meloni sta venendo travolto dall’emergenza migranti

Le promesse elettorali nulla possono rispetto ad un flusso inarrestabile che Giorgia Meloni sembra non voler più fermare, al contrario di quanto promesso.

Il tradimento di Giorgia Meloni é oramai completo su tutti i fronti.

Dopo le sviolinatate ed i “signorsì” a Washington e a Bruxelles con Biden e Von Der Layen ora anche sull’emergenza immigrazione si può confermare, senza timore di essere smentiti, il fallimento completo del Governo Meloni: al 25 agosto sono arrivati sulle coste italiane 107.530 immigrati, oltre il doppio di quelli registrati nello stesso periodo del 2022.

In molti hanno creduto, hanno sperato davvero dal profondo del loro cuore che fosse la volta buona, quella del vero blocco navale, la fine di quella che, secondo la narrazione degli stessi partiti ora al governo, veniva definita come “invasione” e come “emergenza”.

Ora il nulla, gli sbarchi aumentano e tutto procede come se nulla fosse, tra la rassegnazione dei cittadini inermi e abbandonati.

Nel frattempo, per contrastare l’emergeza in corso il Ministero degli Interni ha annunciato un nuovo roboante decreto: “Siamo già al lavoro per un nuovo decreto sicurezza. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha parlato già qualche settimana fa con Meloni, Salvini e Tajani in merito a un nuovo strumento per rafforzare la sicurezza con ulteriori norme sull’immigrazione”.

Piantedosi insiste: “Un centro per i rimpatri in ogni regione per mandare via gli irregolari pericolosi”. E aggiunge: “Anche l’Europa ci chiede di realizzarne”.

Anche sul fronte dei minori stranieri non accompagnati, nel nuovo decreto legge potrebbe arrivare una stretta sui controlli medici effettuati per stabilire l’età (dalla radiografia del polso ad altre verifiche anatomiche) di quei migranti appena sbarcati che durante le visite si dichiarano minorenni.

Un nuovo “decreto sicurezza” è dunque atteso per settembre, anche se bisognerà vedere se il governo riuscirà a farlo attuare.

Sempre a settembre dopo la violenza di gruppo su una ragazza di 19 anni a Palermo, alcuni esponenti del governo hanno riproposto la castrazione chimica per gli stupratori. La Lega ha già preparato un emendamento in tal senso da presentare al decreto sulle carceri una volta che questo sarà all’esame del parlamento, ma l’attuazione del controverso provvedimento resta difficile.

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