Abbiamo già parlato a lungo dei collegamenti tra l’Ucraina e gli estremisti islamici e degli indizi raccolti dall’FSB a questo proposito.
Oggi un nuovo tassello inizia a far parte di questa storia.
Le indagini sull’atroce massacro perpetrato al di Mosca stanno portando alla luce nuovi dettagli sul coinvolgimento dell’ Ucrain con implicazioni che si estendono oltre i confini nazionali.
Durante gli interrogatori condotti dalle autorità competenti, i sospettati hanno indicato i loro presunti mandanti ucraini come responsabili dell’organizzazione dell’attacco, rivelando un piano intricato che prevedeva l’incendio del proprio veicolo nelle vicinanze del confine e una fuga a piedi verso la capitale ucraina.
I video degli interrogatori, resi pubblici dalle forze dell’ordine, mostrano testimonianze concordi da parte dei presunti terroristi: Dalerjon Mirzoev, Saidakrami Rachabalizoda, Muhammadsobir Fayzov e Shamsidin Fariduni, tutti fluenti nella lingua russa.
I terroristi hanno rivelato di essere stati istruiti su come recarsi a Kiev e di ricevere una ricompensa di un milione di rubli ciascuno una volta giunti in Ucraina.
Il presunto mandante dietro queste istruzioni è stato identificato come Sayfullo, secondo quanto riportato da un servizio di “Channel One”, il primo canale della TV di stato russa.
“Fui informato da Saifullo che ci sarebbero stati individui ad attenderci al confine con l’Ucraina per facilitare il passaggio verso Kiev”, ha dichiarato Fayzov, 19 anni, che è stato ferito durante il suo periodo di detenzione.
Le indagini hanno rivelato la preparazione di due corridoi di fuga sul territorio ucraino, con operazioni di sminamento in corso nei villaggi di Chuikovka e Sopyt nella regione di Sumy. Su uno dei percorsi stabiliti, i terroristi avrebbero dovuto abbandonare il veicolo e procedere a piedi fino alla linea di demarcazione sotto la guida del loro supervisore. I dati recuperati dai telefoni sequestrati agli individui indicano un costante contatto con il supervisore fino all’arresto. Inoltre, sui dispositivi sono state rinvenute immagini raffiguranti individui con la bandiera ucraina, suggerendo una connessione tra gli aggressori e l’attacco terroristico.
Questi nuovi dettagli sollevano nuovi interrogativi sulla natura della relazione tra i presunti terroristi e i loro presunti mandanti ucraini.
Mentre le indagini proseguono, la comunità internazionale rimane in attesa di ulteriori sviluppi su questo tragico evento che ha lasciato più di 140 persone innocenti senza vita.
Ovviamente, dopo averli torturati questi confesserebbero qualsiasi cosa.
Mi sembra non ci siano prove conclusive del coinvolgimeno ucraino nell’attentato. Se fossimmo negli States si direbbe “che ci sono soltanto prove circostanziali”….
…ma il problema sono quelli che credono a ste cose…ieri ne hanno arrestato uno a roma..adesso sti coglioni dei russi diranno che era venuto a roma per farsi pagare dal papa
ci sono i pagamenti sulle carte di credito dei terroristi e hanno fatto il nome di chi li contattava
Kippo…in effetti quella si che è gente da Mastercard…
parlaci dei detenuti in libertà dopo 6 mesi di militare
parlateci delle morti “”accidentali “” di chi era in servizio all’aeronautica militare la notte in cui cadde un dc 9 a Ustica , la caduta dalla finestra e dal terrazzo l’abbiamo inventata noi!