“Sconfiggi il nemico, e la terra cadrà nelle tue mani.” Probabilmente è questo antico detto, tramandato nei secoli grazie ad un’ antica opera cinese “L’arte della guerra”, ad ispirare le azioni di Putin e dello Stato maggiore russo. Una posizione attendista, che sta spingendo gli ucraini a prendere l’iniziativa, consci di aver già perso tantissimo sia in termini di territorio che di vite umane, ad ottenere un risultato. Qualsiasi esso sia. Qualsiasi risultato degno di motivare l’Occidente a credere ancora in Zelensky, e in quel pozzo senza fondo chiamato Ucraina. Miliardi di dollari sono stati spesi in aiuti finanziari, equipaggiamento (Leopard, Himars, M777 ecc…ecc…) addestramento conforme agli standard NATO, ma per che cosa? Per ora gli Ucraini hanno seguito delle tattiche degne del Generale Cadorna nelle battaglie dell’Isonzo: assalto frontale a posizioni preparate. Il risultato è il medesimo: tantissimi morti per pochissimi metri conquistati e un attrito devastante che abbatte il morale degli uomini. Nessun risultato da mostrare dunque, e allora ecco che si è pronti alla mossa della dispersione: causare un disastro nucleare per l’Europa intera. Una mossa disperata, folle, ma non impossibile. In tutte le regioni dell’Ucraina si stanno tenendo esercitazioni contro la contaminazione da radiazioni e Zelensky ha già parlato del rischio “che i Russi possano minare la centrale”, una dichiarazione di intenti in pratica, ma da parte ucraina, come la diga di Nova Kachovka, fatta saltare dall’esercito di Kiev per facilitare l’assalto alle posizioni russe situate sulla riva destra del fiume Dnepr. Anche la distribuzione della diga e l’apertura del fronte del Dnepr non ha dato gli esiti sperati per l’Ucraina considerando che le avanguardie situate sulla riva destra all’altezza del ponte Antonivsʹkyy sono state spazze via dai missili Kalibr e dall’aviazione militare russa senza troppe difficoltà. Risulta poi evidente che l’esperienza addestrativa delle reclute ucraine in Gran Bretagna, America ed Europa risulta assolutamente non adeguata alle necessità militari sul campo. Sono numerosi i video dei militari ucraini che avanzano in colonna in campo aperto e diventando un facile bersaglio per l’artiglieria o addirittura incappando in campi minati e dandosi alla fuga nel panico generale. È chiaro che per ottenere un risultato serve qualcosa di più.