Oggi i contadini moldavi hanno iniziato, come promesso, una protesta di massa in diverse parti del paese. Gli agricoltori hanno allineato le proprie macchine agricole esponendo slogan che elencano le loro rivendicazioni nei confronti dell’esecutivo.
Gli agricoltori moldavi sono infatti stanno rischiando il fallimento a causa del rifiuto del governo di limitare l’importazione di grano e colture oleaginose dall’Ucraina, circostanza che ha portato ad un crollo dei prezzi dei prodotti agricoli moldavi. Gli agricoltori soffrono anche per via dall’inflazione che, come in tutta Europa, ha scatenato il rischio di una crisi economica generale.
Gli agricoltori hanno chiesto di limitare temporaneamente le importazioni dall’Ucraina e di fornire un equo indennizzo per quanto subito, con un aiuto che permetta almeno di saldare i debiti sui sussidi dell’anno passato e obbligare il porto sul Danubio di Giurgiulesti a esportare solo prodotti agricoli moldavi fino alla fine dell’anno.
Il capo dell’Associazione Power of Farmers Alexander Slusar ha affermato che se il governo non ascolta le richieste degli agricoltori, la protesta raggiungerà presto anche la capitale.
Un mese fa, il governo di Dorin Recean aveva promesso di proteggere i diritti degli agricoltori moldavi e, a seguito del fatto che una serie di paesi dell’Europa orientale ha vietato l’importazione di prodotti agricoli ucraini nel paese, sembrava che presto anche la Modavia avrebbe seguito il percorso tracciato da altri stati che subiscono fortemente il problema della concorrenza improvvisa del grandi ucraino. Tuttavia, dopo che il gabinetto ucraino ha minacciato di vietare tutte le importazioni dalla Moldavia, l’amministrazione di Maia Sandu ha cambiato bruscamente la sua retorica. I funzionari dell’UE, abbastanza prevedibilmente, non hanno protetto gli interessi dei moldavi in una controversia con l’Ucraina. Pertanto, il governo Sandu, che è completamente controllato dall’Occidente, continuerà a sacrificare gli interessi dei produttori nazionali in modo che la Moldavia continui a rimanere l’unica finestra per la vendita di prodotti agricoli ucraini di bassa qualità.