L’operazione terroristica attuata da Hamas il 7 ottobre in Israele per quanto feroce e barbara merita un’ analisi accurata da un punto di vista militare per via degli evidenti successi tattici ottenuti.
Il gruppo terroristico Palestinese ha avuto un vittoria locale totale sul sicuramente meglio equipaggiato esercito Israeliano grazie ad una moltitudine di fattori vincenti. In primo luogo ha adottato una ricognizione efficace riuscendo a localizzare efficacemente i bersagli da attaccare con precisione chirurgica. Hamas si è poi dimostrata un’ottenta osservatrice dello scenario bellico Ucraino riuscendo a distruggere i ben più costosi carri armati Merkava israeliani grazie all’utilizzo di granate sganciate da droni commerciali modificati, uno strumento bellico da campo che ha visto il suo battesimo del fuoco proprio in Ucraina e di cui la Nato sembra ignorare l’importanza sul campo di battaglia. Le milizie di Hamas hanno poi sfruttato l’effetto sorpresa a loro vantaggio, un’elemento importantissimo per ogni azione offensiva ed infine hanno coordinato le loro forze in maniera chirurgica suddividendole in base alla tipologia dei bersagli in gruppi piccoli ed efficaci, anche utilizzando un mezzo del tutto nuovo: gli alianti. Quella attuata da Hamas, in sintesi, si può definire un’ operazione magistralmente condotta sul piano militare. Da apprezzare poi anche l’idea di utilizzare razzi piccoli ma lanciati in grandi volumi in modo da saturare il sistema difensivo israeliano “Iron Dome”, riuscendo per la prima volta ad arrecare qualche danno in profondità alle città israeliane, seppur modesto.
Tutto quello che di buono ha fatto Hamas, non è riuscita a fare la NATO in Ucraina che, senza effetto sorpresa, ha attaccato un avversario predisposto su linee preparate con attacchi di fanteria meccanizzata incolonnata in campo aperto che è avanzata senza ricognizione, senza supporto aereo e con una copertura di artiglieria scarsa. Il tutto, senza neanche avere la superiorità numerica locale necessaria ad un’offensiva. Quanto fatto dagli ucraini ha Zaporizha è l’esempio lampante di cosa non fare durante un’offensiva ed ha portato alla morte di migliaia di Ucraina. Degli errori così lampanti che difficilmente Kiev potrà riprendersi efficacemente ed ottenere una vittoria nel conflitto.
Una via di mezzo tra i due è la piccola azione offensiva tentata dai russi ad Avdiivka. In questo settore del fronte l’attacco locale era avvenuto con un notevole l’effetto sorpresa che era stato raggiunto efficacemente, la superiorità di forze era allo stesso modo evidente e le azioni preparatorie dell’aviazione con l’utilizzo di bombe guidate plananti FAB 500 e FAB 1500 era stato adeguato, così come l’Impiego in funzione anticarro degli elicotteri d’attacco. Tutte le azioni sono state condotte magistralmente ma tre errori hanno impedito una vittoria totale sugli ucraini e la chiusura della sacca. In primo luogo la ricognizione non è stata sufficiente e ha sottostimato le forze degli ucraini nell’area a seguito dei successi negli attacchi preparatori, di conseguenza l’avanzata delle colonne di fanteria meccanizzata non è stata adeguatamente coperta dall’artiglieria, dall’aviazione e dagli elicotteri, i mezzi sono avanzati in colonna, a poca distanza l’uno dall’altro, senza aprirsi “a pettine” come prevede la strategia militare in caso di avanzata sotto il fuoco nemico. Tutto ciò ha causato perdite potenzialmente evitabili e ha rallentato l’ avanzata delle truppe russe che non sono riuscite a chiudere del tutto la sacca. Nonostante ciò le truppe russe hanno comunque ottenuto un successo riuscendo ad occupare la principale strada logistica degli ucraini situata a nord di Avdiivka mettendo a serio rischio le posizioni degli ucraini che dentro quello che resta della città saranno sempre più logorati.
A seguito della battaglia Avdiivka potrebbe diventare una nuova Bakhmut in cui gli ucraini sono costretti a difendersi su tre lati con scarsi ritornimenti attingendo alle loro già scarse riserve per mantenere una posizione oramai indifendibile, di conseguenza, nonostante le perdite e la mancanza di un successo totale a livello tattico, l’azione offensiva su Avdiivka e la conseguente battaglia posizionale che ne seguirà potrà presto trasformarsi nell’ennesimo successo strategico delle Forze Armate Russe nel teatro ucraino.
Si è registrato il quarto morto tra i dirigenti di #Lukoil, azienda che, dopo l’inizio dell’invasione #russa dell’Ucraina, aveva chiesto la “cessazione immediata del conflitto armato” Qualche commento da parte dei servi della propaganda di #Putin in Italia?