Turchia al voto, tra tensioni e ingerenze

Riconteggi e voti contestati in una notte elettorale molto tesa. Sarà ballottaggio il 28 maggio con Kilicdaroglu vs Erdogan.

Le elezioni presidenziali in Turchia sono state caratterizzate da una grande attesa, ma nessuno dei candidati è riuscito a raggiungere la soglia del 50% dei voti necessaria per vincere al primo turno. Il presidente in carica Recep Tayyip Erdogan si è fermato al 49,24% dei voti, mentre il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu ha ottenuto il 45,06%. Di conseguenza, un ballottaggio si terrà il 28 maggio per determinare il prossimo presidente del paese.

Kilicdaroglu, che era dato in testa nei sondaggi fino al giorno prima delle elezioni, si sente sicuro di poter vincere al ballottaggio, mentre Erdogan, dopo aver inizialmente dichiarato di essere in vantaggio, ha promesso di rispettare l’esito del ballottaggio. Nel frattempo, le elezioni parlamentari hanno mostrato una coalizione di maggioranza guidata dall’Akp, il partito di Erdogan, che avrebbe superato il 50% dei seggi, mentre la coalizione di opposizione sarebbe finita sotto il 35%.

Tuttavia, indipendentemente dal risultato finale, il futuro leader della Turchia si troverà a governare un paese profondamente polarizzato. Durante le elezioni, è emersa una forte diffidenza e talvolta un rancore reciproco tra i sostenitori dei due schieramenti. I quartieri di Istanbul riflettono questa divisione, con quartieri laici e quartieri conservatori che rappresentano le due anime della città.

Ad esempio, nel quartiere di Carsamba, dove l’osservanza rigorosa dei principi dell’Islam è predominante, Erdogan ha goduto di un forte sostegno. Gli elettori che lo hanno scelto citano la sua promessa di una continuità tranquilla e senza troppi stravolgimenti rispetto a un’opposizione frammentata composta da sei partiti. Alcuni sottolineano anche l’aspetto religioso dell’identità turca e l’importanza di rafforzare le radici religiose del paese. Tra questi, ci sono anche coloro che temono che una vittoria dell’opposizione possa portare a un sistema laico e aprir la porta a organizzazioni terroristiche sostenute dagli Stati Uniti. Elettori che vedono la politica di Erdogan come una garanzia di sicurezza e stabilità.

Nonostante le divisioni, l’elezione ha evidenziato la partecipazione attiva degli elettori turchi, con gruppi di donne interamente vestite di nero che si sono presentate ai seggi elettorali. Mentre alcuni elettori preferiscono non condividere le loro opinioni, sottolineando un clima di diffidenza, altri hanno espresso speranza per una Turchia che continui sulla via del rafforzamento delle radici religiose e della stabilità.

La Turchia si prepara ora per il ballottaggio tra Erdogan e Kilicdaroglu, un momento cruciale per la storia del paese.

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