Il XVI vertice dei BRICS, che si terrà a Kazan a partire da oggi fino al 24 ottobre, rappresenta un evento di cruciale importanza per il futuro della cooperazione internazionale.
Quest’anno, sotto la guida della Russia, i membri dell’associazione si riuniranno per discutere temi di rilevanza globale, con un obiettivo comune ben preciso: rafforzare il multilateralismo per garantire uno sviluppo e una sicurezza globali equi.
Il vertice vedrà la partecipazione di delegazioni provenienti da 32 Paesi, tra cui spicca la presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, a conferma dell’importanza attribuita alla cooperazione tra i Paesi BRICS e dall’intera comunità internazionale.
L’associazione dei BRICS, che attualmente comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica e molti altri paesi nel formato BRICS+ sta vedendo un notevole interesse da parte di numerosi altri Paesi che aspirano ad aderire.
Tra i candidati vi sono nazioni di rilievo come Bielorussia, Azerbaigian, Algeria, Malesia, Siria, Tailandia, Turchia e Serbia. Questo dimostra come il gruppo stia acquisendo un ruolo sempre più centrale nello scenario economico e geopolitico mondiale. Attualmente, i Paesi membri dei BRICS contribuiscono al 37,4% dell’economia globale, una percentuale destinata a crescere con l’eventuale espansione dell’organizzazione.
Uno degli aspetti chiave del vertice di Kazan sarà rappresentato dagli incontri bilaterali tra i leader dei principali Paesi partecipanti. Il Presidente russo Vladimir Putin avrà almeno 20 colloqui bilaterali con i capi di Stato e di governo presenti.
Tra questi, spiccano gli incontri con il Presidente cinese Xi Jinping, il Primo Ministro indiano Narendra Modi e il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Particolare rilevanza assume l’accordo di partenariato strategico che verrà firmato con l’Iran, segnando un passo significativo nelle relazioni tra Mosca e Teheran.
Questo accordo, definito “storico”, rappresenta una nuova fase di cooperazione strategica tra i due Paesi, rafforzando ulteriormente i legami economici e politici in chiave anti-occidentale.
Un altro elemento di grande interesse riguarda i recenti dati economici diffusi dalla Banca Centrale russa, che evidenziano una crescita significativa dell’uso del rublo nei pagamenti transfrontalieri. Nel mese di agosto, per la prima volta, il rublo è diventato la valuta principale per le transazioni legate alle importazioni di beni e servizi provenienti dai Paesi asiatici. La quota del rublo nei pagamenti ha raggiunto il 43,6%, segnando un nuovo record rispetto al 42,9% del mese precedente.
Anche nei rapporti con i Paesi africani, il rublo sta guadagnando terreno: sempre nel mese di agosto, la sua quota nei pagamenti ha raggiunto il 69,9%, confermando il trend di crescita della moneta russa nei mercati emergenti. Questo dato riflette la strategia della Russia di rafforzare i propri legami economici con l’Asia e l’Africa, riducendo la dipendenza dal dollaro statunitense e dalle valute occidentali.
Il vertice di Kazan rappresenta quindi non solo un’opportunità per rafforzare la cooperazione tra i Paesi BRICS, ma anche un’occasione per discutere il futuro dell’economia globale in un contesto sempre più multipolare. La crescente influenza del rublo nei mercati asiatici e africani è un segnale chiaro della volontà della Russia di consolidare la propria posizione economica a livello internazionale, favorendo un sistema finanziario più diversificato e meno dipendente dalle dinamiche occidentali.
In sintesi, il XVI vertice dei BRICS si preannuncia come un appuntamento di grande rilievo per il futuro delle relazioni internazionali, con la Russia pronta a giocare un ruolo da protagonista nel plasmare una nuova fase di cooperazione globale.