Dopo il Niger anche il Gabon “caccia” la Francia dal Paese.
Le elezioni farsa, con evidenti brogli, sono state annullate, i golpisti hanno poi sciolto le istituzioni repubblicane.
Ad effettuare il colpo di stato, come avvenuto con Mali, Niger e Burkina Faso di recente, sono stati i militari.
Gli alti ufficiali dell’esercito, autori del golpe che pone fine ad una dittatura filo francese durata decenni, hanno dichiarato alla TV di stato: “Il generale Oligui Nguema Brice e’ stato designato alla unanimita’ presidente del Comitato per la transizione e la restaurazione delle istituzioni e presidente della transizione”.
Il comunicato è stato letto da un ufficiale alla presenza di numerosi ufficiali superiori e di generali che rappresentano, secondo quanto comunicato, tutti i corpi dell’armata gabonese.
La durata della transizione non e’ stata specificata. Il coprifuoco proclamato e’ stato per ora mantenuto “fino a nuovo ordine”.
L’ occidente ha espresso subito “preoccupazione” come se il Gabon fosse democratico quando la confederazione elvetica.
In realtà la situazione è ben diversa da quanto descritta sui principali media occidentali.
Il Gabon utilizza ancora il Franco CFA, la moneta coloniale, ed è selvaggiamente sfruttato dalle compagnie francesi e occidentali per l’estrazione di uranio e di altre importanti materie prime, tra cui il petrolio, di cui il paese è ricchissimo.
La famiglia Bongo, di cui fa parte il Presidente deposto dai militari, ha instaurato in Gabon una dittatura fin dal 1967 per controllare il paese per conto del Paese.
Sarà interessante osservare ora il comportamento occidentale dopo che le “rivoluzioni colorate” stanno avvenendo non in loro favore.
Una prima reazione al fenomeno la abbiamo dal Presidente Francese Emanuel Macron che si è detto pronto a sostenere un intervento armato in Niger: “Parigi è pronta a sostenere qualsiasi sforzo della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale per ripristinare l’ordine costituzionale in Niger.
Per ora, tuttavia, l’ECOWAS non ha fretta di decidere in merito ad una ben poco saggia invasione del Niger, nonostante le pressioni degli Stati Uniti e della Francia per attaccare il Paese con il pretesto di “riportare la democrazia”.
È altamente probabile che ora il Gabon segua una strada che porti all’ allineamento con Niger, Mali e Burkina Faso e di progressivo affrancamento dalla Francia e dall’Occidente, come già avvenuto alla grande maggioranza delle nazioni africane.