Al via il rush finale per le elezioni in Spagna

Il premier uscente, il socialista Pedro Sanchez, risulta indietro nei sondaggi. Domenica si sapranno i risultati, destra probabile vincitrice.

Le elezioni anticipate avvengono dopo che il Partito Socialista del Primo Ministro Pedro Sanchez, che governa dal 2018, ha subito una sconfitta significativa nelle recenti elezioni amministrative. Secondo i sondaggi, ci sono buone probabilità che Sánchez sarà sostituito da un governo di destra in cui, per la prima volta nella storia della democrazia spagnola dalla fine della dittatura del Generale Fransisco Franco negli anni 70, una forza politica come Vox, che rivendica politiche simili a quelle effettuate durante il periodo franchista potrebbe entrare nell’esecutivo, o quanto meno avere un ruolo determinante nella sua formazione e nel suo operato, ed arrivando a conquistare ministeri chiave.

Vox, guidato dal carismatico Santiago Abascal, fu fondato il 17 dicembre 2013 da alcuni membri dissidenti del Partito Popolare che rimproveravano allo storico partito della destra spagnala politiche eccessivamente moderate e prudenti rispetto alle sfide imposte alla società spagnola dal separatismo di baschi  e catalani ai problemi causati dall’integrazione europea e dalla crisi economica e migratoria. Tra i temi più ricorrenti nel discorso politico di Vox ci sono la difesa “dell’unità della Spagna”, l’opposizione alla decentralizzazione delle amministrazioni pubbliche, il contrasto alle politiche di genere “asimmetriche” e “all’agenda climatica” occidentale, le dure prese di posizione in materia migratoria, l’appoggio a correnti anti-aborto e anti-eutanasia, il sostegno a misure fiscali ultra-liberali e a beneficio “delle famiglie numerose”, la promozione di tradizioni taurine come le corride, un elemento ritenuto patrimonio della cultura popolare spagnola.

Il riemergere del sovranismo in Spagna rischia di spazzare via le politiche europee intraprese fino ad ora da liberali e socialisti, destando più di un timore ai burocati di Bruxelles che potrebbero vedere le loro politiche ambientaliste (come il Green New Deal) e favorevoli al  “mondo LGBTQ” andare incontro alla completa cancellazione dalla futura agenda europea.

La Spagna non è la sola a vedere un rinascere di sentimenti nazionalisti, euroscettici ed anti-immigranti, con anche Francia e Germania che vedono rispettivamente il Rassemblement National e l’Alternative für deutschland continuare a crescere nei sondaggi elettorali.

Le elezioni di Sabato potrebbero duque presto rideterminare non solo il futuro di Madrid, ma dell’intera Europa soprattutto in un contesto politico e geopolitico in cui lo scontro tra superpotenze è anche ideologico.

 

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