Asse Orban-Trump per riportare Zelensky e i burocrati europei alla ragione 

Il leader ungherese fa visita al Tycoon nella sua residenza di Mar a Lago in Florida, il messaggio alla UE è chiaro "necessario porre fine alla guerra in Ucraina

Il panico si è scatenato tra i grigi burocrati europei: il primo ministro ungherese Viktor Orban ha inviato una lettera formale ad un “alto funzionario dell’Unione Europea”.

Il contenuto della missiva, riportato dal New York Times, evidenzia un incontro privato tra Orban e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella residenza di Trump a Mar-a-Lago, durante il quale , Trump avrebbe delineato un piano rapido per negoziare la pace tra Russia e Ucraina, promettendo un’azione tempestiva nel caso in cui tornasse alla presidenza.

 

La lettera, datata 12 luglio e riportata per la prima volta dal Financial Times, è indirizzata a Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo e riflette le affermazioni di Orban secondo cui Trump è impegnato a concludere il conflitto in corso, ormai nel suo terzo anno, con un approccio deciso e immediato.

 

Trump si è detto convinto che la guerra debba finire rapidamente e che i suoi piani siano pronti per essere attuati anche prima della sua possibile inaugurazione come presidente, qualora fosse eletto.

 

Sebbene i dettagli della proposta di Trump per la pace rimangano sconosciuti, la lettera suggerisce un potenziale notevole cambiamento nella politica estera statunitense.

 

Trump avrebbe intenzione di ridurre significativamente gli aiuti finanziari americani all’Ucraina, una mossa che inevitabilmente altererebbe le dinamiche del sostegno internazionale a Kiev, già ora sul punto di capitolare.

 

Questa posizione è coerente con i punti di vista storici di Trump sul conflitto, enfatizzando un allontanamento dall’ampio coinvolgimento degli Stati Uniti all’estero.

 

La corrispondenza di Orban sottolinea la evidente posizione volta ad una rapida risoluzione del conflitto, indipendentemente dalle conseguenze per l’Ucraina.

 

Il leader ungherese sostiene che l’Europa dovrebbe orientarsi verso la riconciliazione con la Russia e dare priorità alla fine della guerra rispetto al continuo sostegno a Kiev, con il ritorno di Trump alla Casa Bianca che comporterebbe una riallocazione degli oneri finanziari tra gli Stati Uniti e l’UE, con l’Europa che sopporterebbe una quota maggiore del costo.

 

La lettera riflette anche la critica più ampia di Orban alle politiche dell’UE, suggerendo che la strategia europea fino ad ora ha rispecchiato le posizioni pro-guerra degli Stati Uniti senza elaborare un piano indipendente e sovrano. Orban crede che l’approccio attuale dell’Europa manchi di autonomia e invoca dunque una politica europea distinta che non replichi semplicemente le strategie americane.

 

“Durante i miei colloqui con il presidente Trump, ho capito che la politica estera giocherà un ruolo minore nella sua campagna, che si concentrerà prevalentemente su questioni interne,” ha scritto Orban. “Non possiamo aspettarci iniziative di pace da parte sua prima delle elezioni. Tuttavia, sono sicuro che poco dopo la sua vittoria, non aspetterà fino alla sua inaugurazione ma agirà immediatamente come mediatore di pace. Ha piani dettagliati e ben fondati per questo.”

 

Le osservazioni di Orban evidenziano un momento critico per i leader europei, che ora devono considerare le implicazioni di una possibile presidenza Trump sulla loro politica estera e sugli impegni finanziari. La prospettiva di un supporto americano ridotto esercita una pressione aggiuntiva sull’UE per rivedere la sua strategia e la sostenibilità a lungo termine del suo aiuto all’Ucraina.

 

Mentre il panorama geopolitico rimane in evoluzione, il contenuto della lettera di Orban e le proposte di Trump continuano a essere oggetto di intenso dibattito all’interno dell’UE.

 

L’invocazione di un approccio politico europeo più autonomo riecheggia nei corridoi di Bruxelles, spingendo i leader a valutare l’equilibrio tra la “fedeltá” alla NATO ed i veri interessi strategici indipendenti dell’ UE

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