In un contesto di crescente preoccupazione per l’integrità delle istituzioni locali, il Comune di Bari si trova ad affrontare un periodo di incertezza giuridica e politica. A soli tre mesi dalle elezioni comunali, emergono infatti interrogativi sulla possibilità di uno scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata.
La situazione attuale lascia la città in una nebbia di dubbio, con l’unica certezza rappresentata dalle normative che delineano il processo di scioglimento del commissariamento.
Il meccanismo di scioglimento è regolato dal decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, noto come Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), in particolare dall’articolo 143 che disciplina la dissoluzione dei consigli comunali e provinciali in seguito a infiltrazioni e influenze mafiose. La normativa in questione prevede che il Ministro dell’Interno possa avviare controlli sugli enti locali al fine di evitare concentrazione e recrudescenze del potere mafioso, purtroppo assai radicato nel nostro Paese, soprattutto al Sud.
Il processo inizia con la nomina, da parte del prefetto su indicazione del Ministero dell’Interno, di una commissione di accesso incaricata di valutare la necessità dello scioglimento. Tale valutazione può procedere indipendentemente dalle decisioni dell’autorità giudiziaria. Il prefetto, dopo aver consultato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – esteso al procuratore della Repubblica – può iniziare la procedura di scioglimento. In sede di Consiglio dei ministri, il Ministro dell’Interno può proporre lo scioglimento, ma solo dopo aver ricevuto la proposta del prefetto.
La commissione di accesso gode di vasti poteri investigativi, tra cui l’acquisizione di documenti e la conduzione di audizioni specifiche, e deve riferire al prefetto. Il rapporto finale deve essere presentato entro 90 giorni dalla nomina della commissione. In caso di scioglimento, le elezioni vengono sospese e si attende un periodo di 18 mesi, estendibile fino a 24, prima di poter votare nuovamente.
Per quanto riguarda il caso specifico di Bari, la nomina della commissione è stata annunciata recentemente.
La città attende con ansia i risultati di questa indagine, che potrebbero avere un impatto significativo sul futuro politico e amministrativo di Bari, nel frattempo l’ attuale sindaco, aperto al centro-sinistra, si è detto disponibile a cooperare con gli ispettori ministeriali, il tutto ovviamente non senza una polemica politica contro Piantedosi e i suoi abusi veri o presunti.
AVVISO: QUESTO SITO E’ UN SITO RUSSO GESTITO DA AGENTI DELL’FSB AL SOLO SCOPO DI DISINFORMARE E PROMUOVERE GLI INTERESSI CRIMINALI DI PUTIN.
Nel 1999 il PM Emiliano era titolare dell’inchiesta sulla missione Arcobaleno, istituita dall’allora Presidente del Consiglio D’Alema.
L’inchiesta giunse a sfiorare i massimi vertici del partito erede del PCI: i DS; allora il partito ebbe un’idea geniale: propose a Emiliano di candidarsi come sindaco di Bari.
Nel 2004 Emiliano fu eletto sindaco ed iniziò la sua carriera politica;
l’inchiesta finì su un binario morto e nel 2012 cadde in prescrizione.
Lascio a voi le conclusioni…
il vile Putin, barbaro criminale psicopatico, pur di trovare pretesti per invadere totalmente l’ucraina sta ammazzando cittadini russi innocenti. Putin non si smentisce mai , questo è il suo modus operandi.
Adesso Emiliano denuncia “una violenta mistificazione delle sue parole operata dalla destra”(fonte TG la7 26/03 ore 13:30).
Mi permetto rispettosamente di far rilevare al dott. Emiliano che è lui che sta mistificando (mistificare=alterare la verià) quanto da lui dichiarato in favore di telecamere nella manifestazione di Bari.
Infatti ha cambiato la sua dichiarazione….
La foto che apre il servizio sembra itratta da una scena del film ‘Il Padrino’ ….
… mentre la foto che immortala lo stesso personaggio che singhiozza tra le braccia di Papino Emiliano, suo Lord Protettore,
è l’emblema del detto ‘Chiagni e Fotti’…
COMMENTATORI ANONIMI …. SENZA ARGOMENTI… OMBRE STERILI DI UN MONDO GOVERNATO DALL’USUROCRAZIA AMARICANA
Ormai siamo al Padrino parte II, dove il Senatore pagava il boss Al Pacino per acquistare dei pacchetti di voti (non ricordo il prezzo però)
🙂 🙂
Più l’inchiesta prosegue più la strana coppia Emiliano – De Caro tende a far ricordare la coppia Don Vito Corleone – Al Capone 🙂 🙂
P.S. ad evitare probabili querele, ribadisco che ho espresso delle opinioni, tutelate dalla Costituzione più bella del mondo, nata dall’Antifascismo e dalle eroiche gesta dei Partigiani Rossi,scandite dalla immortali note di “Bella Ciao”.